June Almeida al lavoro nell’Ontario Cancer Institute di Toronto nel 1963

COVID-19: LA DONNA CHE SCOPRÍ IL CORONAVIRUS

COVID-19 è una malattia causata da un coronavirus prima sconosciuto negli esseri umani ed ora chiamato SARS-CoV2. Anche se ormai sappiamo che questo virus ha una netta predilezione per il sesso maschile, forse non é noto a tutti come il primo coronavirus fu identificato nel 1964 da una donna, pionera per l’epoca: la dottoressa June Almeida.

Figlia di un autista di autobus scozzese, lasció la scuola all’etá di 16 anni, ottenendo un lavoro come tecnico di laboratorio in istopatologia alla Royal Infirmary di Glasgow. Il suo talento fu notato e June fu assunta al St.Thomas’s Hospital Medical School di Londra, lo stesso che ha trattato il Primo Ministro Britannico Boris Johnson durante l’infezione da COVID-19. Da lí in avanti, le sue eccezionali capacità col microscopio elettronico le permetterono di sviluppare un nuovo metodo per visualizzare meglio i virus, usando anticorpi per aggregarli.

Studiando i lavaggi nasali di volontari, June ed il suo team erano in grado di coltivare in laboratorio parecchi virus associati al raffreddore, ma non tutti. Un tipo di virus in particolare, che divenne noto come B814 e che proveniva dal  un campione di lavaggi nasali di un studente di un collegio nel Surrey nel 1960, era in grado di trasmettere i sintomi del raffreddore comune ai volontari, ma non si prestava alla crescita attraverso le normali tecniche di coltura cellulare. Osservandolo col microsopio elettronico, June Almeida descrisse questo come un virus simile a quello dell’influenza ma con caratteristiche diverse, avendo giá effettivamente visto particelle simili mentre studiava l’epatite di topo e la bronchite infettiva dei polli.
June Almeida aveva identificato quello che è diventato noto come il primo coronavirus umano.

Furono il dottor Tyrrell e la dottoressa Almeida, insieme al professor Tony Waterson, il responsabile del St.Thomas, a chiamarlo Coronavirus per via della corona o dell’alone che lo circondava nell’immagine virale.

La nuova scoperta dal ceppo B814 fu descritta sul British Medical Journal nel 1965 e le prime fotografie di ciò che avevano visto furono pubblicate sul Journal of General Virology due anni dopo.

Dopo aver svolto alcune consulenze ed aver aiutato a sviluppare nuove foto dell’HIV, June Almeida morí nel 2007 all’età di 77 anni.
Tredici anni dopo la sua morte, sta finalmente ottenendo il riconoscimento che merita come pioniera il cui lavoro ha accelerato la comprensione del virus che si sta attualmente diffondendo in tutto il mondo.

https://bbc.in/3ad1Up7 – Photo Credit

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