Dopo Rio+20

Rio+20Calato il sipario sulla United Nations Conference on Sustainable Development (Rio+20) il 22 giugno 2012, agenzie e osservatori internazionali tirano le somme.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda come Rio+20 abbia adottato misure con il “potenziale di contribuire a un pianeta più equo, pulito, verde e prospero” e come abbia riconosciuto l’importante legame tra salute e sviluppo.

The Future We Want, il documento finale della conferenza sottolinea come la salute sia precondizione, termine e indicatore di uno sviluppo che possa dirsi anche sostenibile.

Il documento riporta anche che l’universalità della copertura sanitaria può “combattere la povertà e costruire comunità più forti e prospere”, come, per altro, già ricordato da Margaret Chan nel suo messaggio d’insediamento per il secondo mandato a Direttore Generale dell’OMS, durante la 65° Assemblea Mondiale della Salute.

Molte, tuttavia, le criticità sollevate sulla conferenza, ad esempio sulla tiepida apertura verso i diritti della donna (si veda qui) o sulla difficoltà con cui auspici e indicazioni possano tradursi in azioni (si veda qui). (GB)

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