HEALT4ALL: LA SALUTE NON SI VENDE, SI DIFENDE

Oggi 7 aprile, giornata mondiale della salute, viene lanciata la mobilizzazione europea #health4all, organizzata dallo Europe Health Network per la difesa dei sistemi sanitari in Europa. Sarà una giornata di rivendicazione dell’universalità di accesso alle cure e una lotta contro la commercializzazione e privatizzazione della salute.

Il 7 aprile del 1948 entrava in vigore la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che stabilisce che “il godimento del più alto livello di salute che sia possibile raggiungere è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano”.

In quello spirito, la giornata che prenderà luogo in numerosi paesi europei viene sostenuta in Italia dalla Rete Sostenibilità e Salute (RSS), che aderisce alla mobilitazione mediante la costituzione di un fronte comune che:

  • “contrasti la volontà politica di ridimensionamento della sanità pubblica,
  • favorisca la promozione della salute agendo sul territorio e sui determinanti sociali e ambientali,
  • costruisca una società più equa.”

Le mobilitazioni prenderanno luogo in diverse città italiane tra quali: Firenze, Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino, Ferarra, Lamezia Terme, Campobasso, Oristano ed Arezzo,  attraverso flashmob, conferenze ed assemblee, con l’intento di informare e difendere il nostro sistema sanitario e il diritto alla salute.

A quasi 70 anni dall’affermazione del diritto fondamentale alla salute e quasi 40 anni dalla conferenza di Alma Ata, che impegnava al raggiungimento della “salute per tutti entro l’anno 2000”, il concetto di salute universale resta ancora un’utopia e oggi si scontra con una pericolosa regressione del diritto alla salute di fronte a politiche economiche di stampo neoliberale che, anche con la privatizzazione dei servizi continuano ad accentuare  disuguaglianze ed iniquità, non più solo tra Nord e Sud del mondo, ma anche all’interno di ogni  società stessa.

Di qui, la mobilizzazione Health4all a difesa dei sistemi sanitari nazionali, contro la svendita e la commercializzazione della sanità, sempre meno equa.

Gli slogan della RSS “la salute non è una merce” e “la salute non si compra”  intendono sottolineare il diritto universale alla salute sancito anche  nell’articolo 32 della Costituzione italiana.

L’Italia in questo è sempre stata un esempio di democrazia sanitaria e come richiamato nel manifesto del RSS per giornata di mobilitazione:

            Secondo le valutazioni dell’OMS degli ultimi dieci anni, gli indicatori di salute dimostrano che il sistema sanitario in Italia è stato efficace e meno costoso che nella maggior parte dei Paesi occidentali ad alta industrializzazione.

Le varie forme assicurative integrative o sostitutive, invece, rischiano di produrre livelli differenti di copertura sanitaria che colpirebbero profondamente il solidarismo del sistema sanitario basato sulla fiscalità generale, con aumento del consumismo sanitario e riduzione dell’appropriatezza degl’interventi.

La salute non equivale alla quantità di prestazioni erogate: pertanto bisogna favorire l’informazione perché i cittadini non credano che il mantenimento della salute dipenda dal numero di visite specialistiche ed esami diagnostici effettuati o dal consumo di farmaci. Un sistema sanitario sostenibile persegue il fine di determinare la migliore e più adatta risposta ai differenti bisogni di ciascuno, considerando criteri di documentata efficacia.

Tutti possono partecipare a questa giornata di azione del #7aprile appendendo un lenzuolo bianco alla finestra di casa/luogo di lavoro con una frase contro la commercializzazione della salute, scattando e condividendo foto, inserendo l’hashtag #health4all. Rilanciando: “la salute non si vende, si difende”.

 http://setteaprile.altervista.org/sottoscrivi-lappello/

di Benedetta Armocida

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