Il G20 boccia la tassa sulle transazioni finanziarie ma per Msf potrebbe salvare milioni di vite umane

Alla fine la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie è stata l’ennesimo buco nell’acqua. Il vertice G20 di Cannes, che si è svolto il 3 e il 4 novembre, non ha trovato l’unanimità. E il comunicato finale contiene soltanto un impegno vago. «Noi concordiamo – si legge – sul fatto che ormai servono nuove fonti di finanziamento per sostenere gli aiuti allo sviluppo». I Paesi citano le opzioni evidenziate da Bill Gates, dagli Advance Market Committments (gli impegni finanzia rivolti a pagare l’acquisto futuro di vaccini oggi non disponibili, a determinate condizioni) ai Diaspora Bonds (emessi dai Paesi poveri e “venduti” a chi è migrato nei Paesi ricchi), dalle tasse per i bunker fuel, gli oli combustibili densi, a quelle sul tabacco. Ma alla tassa sulle transazioni finanziarie – evoluzione della Tobin Tax proposta nel 1972 dal Nobel – la nota fa soltanto un cenno, ricordando la posizione favorevole di alcuni. Come la Francia, che tramite il presidente Sarkozy l’ha sponsorizzata fino alla fine, spiegando che è una misura «possibile, necessaria e morale».

Continua a leggere l’articolo di Manuela Perrone su Il Sole 24 ore – Speciale Sanità – 15/21 novembre 2011

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