INTERROMPERE IL DISINTERESSE PER LE MALATTIE TROPICALI: A QUALE PREZZO?

salute5_bassaJanis K. Lazdins-Helds, Nicoletta Dentico

Alla fine del secolo XIX le potenze coloniali coniarono i termini medi- cina tropicale e malattie tropicali. Si riferivano a malattie comuni nelle loro colonie, patologie che incidevano negativamente sulla loro espansione e sull’accesso alle risorse strategiche disponibili a latitudini tro- picali. L’impatto economico di queste malattie era di tale importanza che queste potenze si attivarono ben presto per la creazione di enormi istituti di medicina tropicale, dapprima in Europa, solo più tardi negli Stati Uniti, con relative postazioni satellite per la ricerca sul campo nelle colonie. Molte di quelle strutture continuano a esistere ancora oggi. Da questi centri sono rapidamente emerse conoscenze chiave su queste malattie durante la prima metà del secolo XX. Queste cono- scenze stimolarono iniziative per la ricerca e lo sviluppo di farmaci tra le potenti compagnie chimiche e farmaceutiche dell’epoca, molte delle quali divennero le multinazionali del farmaco dei giorni nostri. I pro- dotti sviluppati allora furono il risultato di ricerche che oggi sarebbero considerate inaccettabili e profondamente immorali. La popolazione locale veniva arruolata per i nuovi interventi curativi o preventivi sen- za richiesta di consenso, e spesso in maniera forzata o con minacce. Comuni erano le campagne per i trattamenti preventivi di massa, per esempio contro la malattia del sonno. L’efficacia di simili iniziative produceva effetti talmente positivi sugli obiettivi economici e politici delle potenze coloniali che questi interventi sanitari, riducendo morte e malattia tra la forza lavoro nativa e proteggendo dalle stesse occorren- ze i coloni, erano considerati di fondamentale valore strategico…… Leggi il seguito

Scarica il quattordicesimo capitolo del 5º Rapporto dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale!

Di prossima uscita: “L’OMS nella sua interazione con le Organizzazioni non governative: PINGO contro BINGO”

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