MALARIA: NUOVE SPERANZE GRAZIE AD UNA NUOVA TERAPIA

Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato un nuovo farmaco per trattare una forma ricorrente di malaria.

La malaria è una malattia infettiva causata dal parassita Plasmodium, trasmesso all’uomo attraverso la puntura della zanzara infetta del genere Anopheles.
Si stima che ogni anno si verificano dai 200 ai 300 milioni casi di infezioni da malaria, la maggior parte dei quali in Africa subsahariana.

In particolare, il Plasmodium Vivax causa un tipo di malaria ricorrente caratterizzata dall’alta possibilità che il parassita possa sopravvivere nel fegato in una fase “dormiente” sottoforma di ipnozoita, per poi riattivarsi e dar corso a ricadute, oltre a provocare danni epatici cronici e complicanze.

Il farmaco approvato, il Krintafel, il cui principio attivo è la tafenochina, è in grado di eliminare il Plasmodium anche nella forma inattiva nascosta nel fegato.
Fino ad oggi, per lo stesso scopo, i pazienti venivano trattati con la Primachina.
Tuttavia, richiedendo l’assunzione quotidiana di una compressa per due settimane, si verifica una scarsa aderenza alla terapia. Spesso infatti i pazienti interrompo il trattamento non appena asintomatici, senza però eradicare il parassita.
Il nuovo farmaco, invece, prevede un’assunzione in un’unica dose, permettendo l’efficacia terapeutica.

La lotta per il controllo e la cura della malaria è tra le sfide globali più difficili e ambiziose portate avanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

B.F.

One Reply to “MALARIA: NUOVE SPERANZE GRAZIE AD UNA NUOVA TERAPIA”

  1. Chi..tra operatori sanitari ..si cimenta nell’ alleviare o eliminare il problema malaria nelle popolazioni dei paesi colpiti si trova di fronte ad un iceberg..dove ciò che affiora..è.nulla rispetto a ciò che è sommerso….
    Battaglia aperta..speranze sempre presenti..cerchiamo sempre un’ unica medicina che risolve tutti i tipi di malaria..ma le continue variazioni del genoma…del plasmodio..rende assai difficile la guerra..ben vengano terapie nuove…le popolazioni poi ora si spostano molto..potrebbe tornare il problema in europa..ma la guerra è dei grandi numeri nelle aree colpite
    Un medico italiano

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