MALNUTRIZIONE: ALIMENTIAMO I BATTERI INTESTINALI PER CONTRASTARNE LE CONSEGUENZE

La malnutrizione, intesa come apporto calorico e di nutrienti non sufficiente, può provocare significative conseguenze, anche quando si riprende una corretta alimentazione ed il quadro clinico si stabilizza.

Molti studi hanno valutato come nei bambini, soprattutto sotto ai 5 anni di età, dopo l’episodio di malnutrizione ed il recupero terapeutico, il corretto sviluppo dell’organismo sia evidentemente compromesso, rendendoli esponenzialmente più vulnerabili alle malattie.

Recenti ricerche suggeriscono come la stimolazione dei microbi naturali dell’intestino, possa aiutare l’adeguato sviluppo nell’età infantile.

Per oltre 30 anni, il Dott. Tahmeed Ahmed, Direttore della ricerca presso il Centro Internazionale per la ricerca sulle malattie diarroiche in Bangladesh, ha studiato come curare la malnutrizione nei bambini.
Circa dieci anni fa, rimase affascinato e ispirato dal lavoro del
Dott. Jeffrey Gordon alla Washington University di St. Louis, che collegava alcuni microbi intestinali all’obesità. I due scienziati si sono chiesti se il microbioma – l’insieme di microbi che vivono dentro e sul corpo umano – potesse anche svolgere un ruolo nel fenomeno opposto dell’obesità, la malnutrizione.
Insieme, hanno dimostrato come il microbioma intestinale, in condizioni normali, cresca e maturi, insieme al bambino. Al contrario, in un quadro di malnutrizione, il microbioma rimane immaturo.

Somministrando sia i microbiomi maturi che quelli immaturi, prelevati rispettivamente da bambini sani e bambini malnutriti, in un campione di topi allevati senza microbioma, hanno dimostrato come i topi riceventi il microbioma immaturo siano cresciuti con un metabolismo compromesso, ridotta massa muscolare e debolezza ossea.

In conclusione, l’evidenza suggerisce come un microbioma maturo possa essere necessario per uno sviluppo corretto.

Per individuare quali tra le centinaia di popolazioni di batteri siano legate alla maturazione del microbioma, i ricercatori hanno analizzato nel tempo i campioni fecali di 50 bambini, in uno stato clinico di buona salute, identificando 15 ceppi coinvolti.
Dopo aver monitorato più di 1000 proteine e mataboliti, sia durante la crescita nei bambini sani, che durante il ricovero nei bambini con storia di malnutrizione, il team di ricerca ha dimostrato quali alimenti potessero essere più efficaci nella fase di recupero post-malnutrizione, grazie al loro ruolo nella stimolazione di un microbioma maturo.
Come fase finale dello studio, i ricercatori hanno monitorato la fase di recupero di 60 bambini malnutriti, metà dei quali hanno ricevuto un trattamento standard, e l’altra metà integratori elaborati sui dati ottenuti.
Il risultato è stato che solo la combinazione di quattro alimenti ha dimostrato di favorire la crescita del microbioma.

Il latte in polvere ed il riso, componenti primari degli aiuti alimentari nei paesi gravati da insicurezza alimentare, non hanno dimostrato efficacia; farina di ceci, banana, soia e arachidi sono i quattro alleati per un sano recupero.

I ricercatori rimangono cauti, ma queste evidenze rappresentano sicuramente un valido punto di partenza per una eventuale nuova e ambiziosa strategia per contrastare la malnutrizione e favorire un migliore recupero.

B.F.

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