QUANDO SI PERDE UN SENSO

Come spesso accade, ci si rende conto dell’importanza di un certo fenomeno solo quando viene a mancare.

Ciò avviene anche per olfatto e gusto, due dei sensi primari, funzionali per relazionarci con l’esterno che spesso tendiamo a dare per scontati.

L’incapacità di percepire un certo odore o la sua percezione distorta costituisce parosmia, un disturbo che rende le sensazioni olfattive fino a quel momento percepite come aromi, in odori sgradevoli o addirittura insopportabili.

Insieme alla perdita totale dell’olfatto (anosmia) e ai disturbi nella percezione del gusto (ipogeusia o ageusia), rappresenta non solo uno dei primi indicatori di possibile contagio del virus da Sars-CoV-2, ma si configura anche quale sintomo “tipico” che si riscontra dopo la fine dell’infezione.

Tale perdita parziale del senso dell’olfatto rientra nell’insieme di malesseri associato al cosiddetto “Long Covid” quale coda dei disturbi che contraddistinguo il nuovo Coronavirus.

L’incapacità di percepire le sensazioni olfattive, determinando un cambiamento degli odori e profumi, oltre a rendere anche molti cibi improvvisamente sgradevoli, comporta una profonda alterazione dell’intera percezione dell’ambiente circostante. 

Questo perché il senso dell’olfatto è strettamente correlato al senso di collocazione dell’uomo nel mondo, alla memoria nonché alle emozioni, in quanto diretto attivatore del sistema limbico da cui provengono stati emotivi come gioia, malinconia, nostalgia e tristezza.

Quale senso primordiale responsabile, tra le altre del benessere mentale, l’olfatto influenza (spesso condizionandolo) il modo in cui si percepisce ciò che ci circonda. Ne deriva che la sua alterazione, parziale o totale, comporti una perdita di un fondamentale strumento di orientamento e di relazione.

Chi ne soffre, già isolato fisicamente, si sente ancora più solo e di ciò ne risentono i suoi rapporti sociali. Portato alla ribalta dalle stesse persone, che accomunate dall’esperienza di privazione ed isolamento, ne hanno condiviso i momenti salienti all’interno di gruppi Facebook appositamente creati per offrire supporto e sostegno (come il Covid Anosmia/Parosmia Support Group, nato nel corso dell’estate 2020), il problema della parosmia da oggetto di studio proprio del campo dell’otorinolaringoiatria e della neurologia, diventerà ben presto tema di discussione anche per la psicologia.

Lucrezia Gondini

Fonte: Nytimes

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