NATURE: IN ITALIA SCIENZA FUORI DAL DIBATTITO ELETTORALE

23 febbraio – La prestigiosa rivista scientifica Nature analizza le preoccupazioni dei ricercatori italiani rispetto all’andamento delle prossime elezioni.

I risultati delle elezioni del 4 marzo sono incerti e si prospetta l’eventualità di un difficile negoziato per un governo di grande coalizione dato che i partiti politici tradizionali e i singoli aggruppamenti di centro-destra e centro-sinistra si presentano frammentati, con scarse probabilità di poter governare da soli. L’unica formazione politica che non coalizza più soggetti e che esclude ogni possibile coalizione con altre forze è il Movimento cinque stelle.

Nei dibattiti elettorali i principali esponenti politici si esprimono su temi quali economia, immigrazione, Europa, sicurezza, ma sulla scienza nessuno si pronuncia. Gli unici riferimenti riguardano il programma nazionale di vaccinazione obbligatoria introdotto lo scorso anno dal governo in carica.

In base agli ultimi sondaggi sembrerebbe che il Movimento cinque stelle guidato da Luigi Di Maio, che ha più volte affermato che non parteciperà ad alcuna coalizione di governo, riceverà il maggior numero di voti. Di Maio ha attivamente corteggiato diversi accademici, offrendo loro una candidatura con il Movimento e riuscendo a coinvolgerne qualcuno in qualità di consulente. Nature sottolinea che la maggior parte dei ricercatori italiani guarda al movimento con allarme poiché alcuni dei suoi membri hanno sostenuto campagne anti-scienza, tra cui quella contro le vaccinazioni.

L’analisi si sofferma sulla possibilità che la coalizione di centrodestra possa conquistare abbastanza voti per formare un governo o in caso contrario, cercare di formare una coalizione più ampia con il Partito Democratico.

Mario Pianta – economista dell’Università di Roma Tre, che collabora nella realizzazione delle statistiche italiane su ricerca e sviluppo per la Commissione europea – ha espresso preoccupazione sul futuro del sistema di ricerca italiano che si trova in uno stato precario e vicino al collasso.

In Italia sono presenti eccellenze scientifiche, come la fisica delle particelle e le scienze biomediche,  ma a differenza di molti altri paesi europei negli ultimi decenni il sistema scientifico non è riuscito a modernizzarsi. I bilanci sono stati costantemente bassi, i percorsi di reclutamento accademico sono diventati sempre più complicati e la burocrazia paralizzante. Le organizzazioni di ricerca hanno avuto scarsa influenza sul mondo politico e non sono state in grado di arginare la crescente tendenza – priva di base scientifica – a criticare le vaccinazioni. Il divario tra risultati scientifici e investimenti si è acuito segnando una spaccatura tra il nord e il sud del paese contribuendo, come affermato da Raffaella Rumiati – vicepresidente dell’agenzia nazionale di valutazione della ricerca italiana (ANVUR) – ad alimentare la politica regionalista e populista.

Il crescente sentimento anti-vaccinazione che si sta affermando in Italia rappresenta per molti scienziati uno degli sviluppi più preoccupanti degli ultimi anni, soprattutto da quando il governo attuale ha reso obbligatorie 10 vaccinazioni per i bambini in età scolastica.

Dalla crisi economica del 2008, la già bassa spesa in ricerca e sviluppo dell’Italia è diminuita ulteriormente del 20%,  a circa 1,2 miliardi di euro. Anche il budget dell’università si è ridotto di circa un quinto – a 7 miliardi di euro, e così il numero di ricercatori e docenti a livello nazionale. Secondo le statistiche dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) il numero degli scienziati che se ne sono andati dal paese è notevolmente superiore a quello di coloro che vi sono giunti.

Paradossalmente però, la scienza italiana sulla base delle pubblicazioni scientifiche sta registrando un periodo positivo, dal 2005 infatti l’Italia ha prodotto il maggior numero di pubblicazioni per unità di spesa per ricerca e sviluppo rispetto a qualsiasi altro paese dell’Unione europea, seconda solo al Regno Unito.

 

D.Z

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *