AUMENTO DELLA SPESA SANITARIA GLOBALE: NEI PROSSIMI VENT’ANNI, CON NOTEVOLI DIFFERENZE TRA I PAESI

Secondo l’analisi dei due studi pubblicati online il 19 aprile 2017 su The Lancet la spesa per l’assistenza sanitaria dovrebbe aumentare sensibilmente nei prossimi due decenni, ma i tassi di aumento e le fonti di spesa differiranno notevolmente.

Nelle pubblicazioni, condotte dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington, si stima che se le tendenze attuali fossero confermate le spese complessive aumenterebbero da 9200 miliardi di dollari del 2014 a 24500 miliardi di dollari nel 2040, includendo la spesa sanitaria pubblica, la spesa privata – sia le spese non rimborsabili che quelle anticipate, come le assicurazioni – e l’assistenza allo sviluppo per la salute.

Le percentuali di spesa rispetto al prodotto interno lordo nazionale (PIL) pro capite oscillano notevolmente da Paese a Paese. Ad esempio, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti (EAU), che raggiungeranno livelli simili di PIL nel 2040, probabilmente investiranno importi significativamente diversi sulla salute, si stima il 18,5% per gli Stati Uniti e solo il 4,7% per gli EAU.

Lo studio “L’evoluzione e le tendenze del finanziamento sanitario globale, 1995-2014″ analizza le tendenze globali del finanziamento sanitario ed esamina la provenienza dei fondi, i servizi acquistati, l’assistenza allo sviluppo per la salute e come questa cambia con lo sviluppo economico de Paesi destinatari, identificando anche i paesi che si discostano dalle tendenze. L’altro studio “La spesa futura e potenziale sulla salute, 2015-2040” esamina invece come nonostante la spesa sanitaria tenda ad aumentare con lo sviluppo economico, esistano enormi diversità tra i sistemi di finanziamento sanitario. Vengono effettuate allora delle stime di spesa futura che possano essere utili per i responsabili politici e per i pianificatori e che possano identificare le lacune finanziarie confrontando la spesa futura attesa con la spesa futura potenziale.

“Il nostro studio dimostra che è probabile che la spesa sanitaria cresca rapidamente nei paesi ad alto reddito, mentre nei paesi a basso reddito, dove sarebbe più necessario, si prevede una crescita relativamente lenta”, ha affermato il dottor Joseph Dieleman, assistente professore presso IHME e l’autore principale degli studi.

Inoltre, rileva che l’assistenza internazionale per i servizi sanitari, che puntava al raggiungimento di 37,6 miliardi di dollari nel 2016, cresce lentamente dal 2010.

“L’assistenza allo sviluppo per la salute non è più un ammortizzatore in espansione per i bilanci sanitari dei paesi a basso reddito”, ha dichiarato il dottor Christopher Murray, direttore dell’IHME. “Dopo un decennio di impressionante espansione a livello mondiale, la crescita dei finanziamenti è rimasta stagnante”.

Il dottor Murray osserva che dal 2000 al 2010 la spesa per l’assistenza allo sviluppo per la salute è cresciuta dell’11,4% annualmente, ma dal 2010 è aumentata solo dell’1,8% l’anno; in particolare segnala la diminuzione dei finanziamenti per l’HIV/AIDS, che da molti anni assorbe la maggioranza degli investimenti.

È preoccupante inoltre l’aumento del pagamento diretto da parte dei pazienti delle prestazioni sanitarie, soprattutto nei Paesi che stanno divenendo a reddito medio. In questi la riduzione degli aiuti per lo sviluppo da parte dei Paesi donatori sta determinando, in molti casi, l’aumento dei costi per l’assistenza sanitaria, con la conseguente difficoltà di accesso alle cure per le parti più povere della società.

“È fondamentale identificare, capire e gestire questo problema”, ha dichiarato il dottor Murray. “Più del 70% dei poveri del mondo vive in paesi a reddito medio e proprio i paesi a reddito medio sono quelli la cui spesa sanitaria è finanziata maggiormente dal pagamento diretto delle prestazioni da parte dei pazienti (spesa out of pocket)”.

Sembrerebbe dunque che nei paesi a basso reddito e in quelli a reddito medio-basso la spesa aumenterà minimamente in termini assoluti basandosi fortemente sulla spesa out of pocket e sull’assistenza allo sviluppo. Nonostante un cambiamento di direzione politica possa portare ad un incremento della spesa sanitaria nei paesi più poveri, per quei Paesi, il sostegno internazionale rimarrebbe quindi indispensabile.

http://www.healthdata.org/news-release/widely-disparate-spending-health-forecast-through-2040

di Benedetta Armocida

 

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