UNICEF: 17 MILIONI DI BAMBINI SOTTO UN ANNO DI ETA’ RESPIRANO ARIA TOSSICA

8 dicembre – Secondo un documento appena pubblicato dall’UNICEF, quasi 17 milioni di bambini di età inferiore a un anno vivono in aree in cui l’inquinamento atmosferico è almeno sei volte superiore ai limiti internazionali consentiti. Più di tre quarti di questi bambini – 12 milioni – vivono nell’Asia meridionale. Il documento analizza inoltre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sullo sviluppo cerebrale dei bambini.

Il cervello di un bambino è particolarmente vulnerabile, perché può essere danneggiato da un dosaggio minore di sostanze chimiche tossiche, rispetto a quello di un adulto. Sono inoltre molto più suscettibili perché respirano più rapidamente e perché le difese immunitarie non sono pienamente sviluppate.

“Nei bambini gli inquinanti non solo danneggiano i polmoni in via di sviluppo, ma possono danneggiare permanentemente anche il cervello, e quindi il loro futuro”, ha dichiarato Anthony Lake, direttore esecutivo dell’UNICEF. “Proteggendo i bambini dall’inquinamento atmosferico, ne beneficeranno anche le società, in termini di riduzione dei costi sanitari, aumento della produttività e ambiente più sicuro e più pulito per tutti”.

Si è osservato che, durante i primi 1000 giorni di vita, le particelle di inquinamento ultrafini sono talmente piccole che possono entrare nel flusso sanguigno, danneggiare la barriera emato-encefalica, superarla e causare neuro-infiammazione. Inoltre alcune particelle inquinanti ultrafini, come la magnetite, possono entrare nel corpo attraverso il nervo olfattivo e l’intestino e, a causa della loro carica magnetica, creare stress ossidativo, quest’ultimo nota causa di malattie neurodegenerative. Gli idrocarburi aromatici policiclici invece, possono danneggiare aree del cervello fondamentali per la comunicazione interneuronale e la futura capacità di apprendimento del bambino.

Il documento UNICEF delinea le misure urgenti per ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sullo sviluppo cerebrale dei bambini, comprese le azioni immediate che possono compiere i genitori per ridurre l’esposizione dei bambini in casa ai fumi nocivi prodotti dai prodotti del tabacco, dalle stufe per cucinare e dal riscaldamento. Risulta fondamentale migliorare la conoscenza e il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e ridurlo, investendo in fonti di energia più pulite e rinnovabili. Bisogna fornire un accesso conveniente ai trasporti pubblici, aumentare gli spazi verdi nelle aree urbane e fornire migliori opzioni di gestione dei rifiuti, per prevenire la combustione aperta di sostanze chimiche dannose. È anche importante ridurre l’esposizione dei bambini agli inquinanti favorendo i loro spostamenti durante le ore del giorno, fornendo maschere di filtrazione dell’aria e creando una pianificazione urbana intelligente in modo che le principali fonti di inquinamento non si trovino vicino a scuole, cliniche o ospedali.

“Nessun bambino dovrebbe respirare aria pericolosamente inquinata, e nessuna società può permettersi di ignorare l’inquinamento atmosferico”, ha concluso Lake.

B.A.

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