VERSO LA DECARBONIZZAZIONE DELL’ECONOMIA PER UN’AZIONE SUL CLIMA

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite esorta i ministri delle finanze di tutto il mondo ad esercitare una “leadership decisiva” sull’azione per il clima

Con i Paesi che cercano di riprendersi dalla pandemia COVID-19 e dai suoi impatti devastanti, “gli sforzi devono concentrarsi sulla decarbonizzazione dell’economia globale e sulla costruzione di un futuro più inclusivo e resiliente”. Così ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, rivolgendosi alla quarta riunione della Coalizione dei ministri delle finanze, riuniti ancora una volta in nome di un’azione comune per il clima. L’incontro, che ha riunito alti funzionari di tutte le Nazioni del mondo, aveva lo scopo di discutere l’impatto della pandemia da COVID-19 sulle politiche fiscali finalizzate alla lotta agli effetti del cambiamento climatico.
“I vostri piani determineranno il corso dei prossimi 30 anni”, ha affermato, sollecitando una maggiore leadership ed una visione a lungo termine.

“Uniti per una ripresa verde”

Il Segretario generale ha invitato i ministri ad essere dei modelli e fautori di una ripresa verde, rilevando la necessità per i governi di allineare i piani di ripresa post-COVID-19 agli obiettivi contenuti dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

“Ciò significa investire in lavori verdi ed eticamente dignitosi. Non salvare le industrie inquinanti. Porre fine ai sussidi all’uso dei combustibili fossili. E prendere in considerazione i rischi climatici in tutte le decisioni finanziarie e politiche “. La chiamata di Guterres esorta con forza ad accogliere favorevolmente tutti i passi necessari ad incorporare gli obiettivi climatici nelle politiche macroeconomiche e nelle misure di ripresa. Il leader delle Nazioni Unite ha anche chiesto tagli netti e permanenti alle emissioni di gas serra, affermando che “l’investimento nel carbone non dovrebbe far parte di alcun piano di ripresa. Abbiamo bisogno di velocità, scalabilità e leadership decisiva. Conto su questa coalizione per raccogliere la sfida”.

Impatto zero del carbonio entro il 2050

Durante il suo discorso Guterres ha anche approfondito alcuni aspetti, invitando i ministri delle finanze ad impegnare risorse per raggiungere la “neutralità carbonica” entro il 2050 ed a disegnare interventi nazionali ancora più ambiziosi giá prima della COP26, la 26a Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Glasgow nel novembre 2021 dopo essere stata rinviata quest’anno a causa della pandemia.

“Abbiamo bisogno di tutti voi, attraverso i contributi previsti a livello nazionale per le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra (Nationally determined contributions o NDCs) ed il programma “Net Zero”, al fine di inviare un segnale chiaro e inequivocabile ai mercati di tutto il mondo che la decarbonizzazione dell’economia globale è inevitabile”, ha aggiunto.

La domanda ora è: cosa farà ora ogni paese per ridurre le emissioni nazionali e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici?

I ministri, insieme alle banche centrali e alle autorità di regolamentazione finanziaria, dovranno garantire che ogni decisione finanziaria tenga conto dei rischi e delle opportunità legati ai cambiamenti climatici. Ciò include il miglioramento della qualità e della quantità delle informazioni economiche relative al clima, la garanzia che il settore finanziario possa prevedere e gestire i rischi finanziari e la creazione di approcci e strategie per allineare fondi ed investimenti al processo di transizione all’epoca del “carbonio zero”.

Usa la tua voce e vota

Nel suo discorso, il Segretario generale ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione e della solidarietà internazionale come dinamica necessaria durante il processo di ripresa. Ammettendo l’importanza del loro ruolo all’interno delle istituzioni finanziarie finalizzate allo sviluppo nazionale, regionale e multilaterale, nonché nel plasmare le loro decisioni strategiche, Guterres ha invitato i ministri delle finanze ad usare la loro voce ed il loro potere di voto per garantire che entro la COP26 queste istituzioni accettino di allineare le loro politiche all’obiettivo “1,5 gradi” contenuto dell’Accordo di Parigi.

“Se riusciremo a fare ció, significherà la fine delle nuove centrali a carbone e la graduale eliminazione degli investimenti sui combustibili fossili; obiettivi e traguardi di finanziamento per il clima più ambiziosi; maggiore sostegno all’adattamento e alla resilienza dei più vulnerabili della Terra; aumento rapido degli investimenti nelle energie rinnovabili “.

Dal Segretario delle Nazioni Unite ai Governi, fino ad ogni singolo cittadino. Non sono più previste scuse di sorta.

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