CAMBIAMENTO CLIMATICO: PROTAGONISTA NELLE CRISI UMANITARIE RIMASTE IN SILENZIO

Che se ne parli o no, oggi nel mondo ci sono diverse crisi umanitarie che raramente ricevono l’appropriata attenzione dei media e della comunità internazionale.

Nel 2018, il cambiamento climatico è stato responsabile della maggior parte delle crisi umanitarie che non hanno ricevuto attenzione nei media.

Intere popolazioni sono state colpite da crisi alimentari in paesi devastati da siccità e uragani, come l’Etiopia e Haiti, ma nessuna delle due crisi ha generato più di 1.000 notizie a livello mondiale.

In Madagascar, più di un milione di persone hanno sofferto uno stato di insicurezza alimentare a causa della siccità causata da El Niño; nel paese, quasi la metà dei bambini vive in uno stato di malnutrizione, eppure la loro sofferenza ha suscitato pochi titoli.

“Non solo le persone che vivono nei paesi più poveri del mondo sono più vulnerabili ai cambiamenti climatici, ma sono anche le meno equipaggiate per affrontare i gravi impatti. I media non devono lasciare nel silenzio tali crisi e sul ruolo da protagonista del cambiamento climatico.” Ha affermato Sven Harmeling, di CARE International.

Globalmente nel 2018, gli eventi meteorologici estremi hanno provocato circa 5.000 vittime, lasciando quasi 29 milioni di persone in uno stato di bisogno di assistenza umanitaria d’emergenza.
Il rapporto sviluppato da CARE, collega i cambiamenti climatici alle crisi umanitarie in Sudan, Filippine, Madagascar, Etiopia e Haiti.

L’anno scorso, il Consiglio Consultivo Scientifico delle Accademie Europee ha affermato che il cambiamento climatico di questo decennio è stato “fondamentalmente responsabile” per aver aumentato del 50% le frequenze di fenomeni quali tempeste, siccità e ondate di caldo. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha descritto delle condizioni estreme di ondata di calore come “coerenti con ciò che ci aspettiamo come risultato del cambiamento climatico”. Successivamente, uno dei più importanti scienziati del clima al mondo, il prof. Michael Mann, ha descritto l’accelerazione degli eventi meteorologici estremi come “il volto del cambiamento climatico”.

Queste crisi potranno non essere sulle prime pagine dei giornali, ma non significa che possiamo fingere che non accadano, qui ed ora.

Esiste poi una linea diretta tra l’attenzione mediatica e i fondi donati per gli aiuti umanitari. “I media giocano un ruolo fondamentale nell’attrarre l’opinione pubblica su quelle crisi dimenticate e trascurate”, afferma Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Nonostante le conseguenze dei conflitti ricadano tragicamente su milioni di vite umane, persiste il divario tra i bisogni umanitari e i fondi a disposizione. I leader politici devono fare un passo in avanti e farsi carico della responsabilità di affrontare le crisi oggi dimenticate.”

B.F.

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