EBOLA: L’ALLARME VICINO AL CONFINE CON IL SUD SUDAN

In Repubblica Democratica del Congo (RDC), ad Ariwara a circa 70km dal confine con il Sud Sudan, è stato confermato un caso di infezione Ebola.

La donna di 40 anni ha viaggiato oltre 500km da Beni, uno dei principali focolai epidemici, nonostante fosse stata identificata dalle autorità sanitarie come possibile caso d’esposizione al virus e le fosse stato consigliato di non viaggiare.

Questo è il caso maggiormente vicino al Sud Sudan, che dopo 5 annidi guerra civile, in cui hanno perso la vita più di 400.000 persone, rimane un paese in profonda crisi umanitaria con l’assenza di un adeguato sistema assistenziale e di cura.

La sola possibilità che l’epidemia Ebola possa diffondersi oltre il confine è un dato estremamente allarmante.

A poche settimane dal primo caso d’importazione Ebola in Uganda, l’eventuale diffusione del virus rimane un costante e temuto allarme. L’attenzione alla prevenzione e alla tracciabilità dei contatti è alta, ma gli sforzi Internazionali per sostenere le attività sanitarie dovrebbero essere una priorità nell’interesse per la tutela della sanità pubblica.

In RDC, dall’inizio dell’epidemia nell’Agosto 2018, più di 1.500 persone hanno perso la vita, rendendo l’attuale outbreak il più aggressivo della storia, dopo l’epidemia Ebola 2014-2016 in Africa Occidentale.

B.F.

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