Globalmente è allarme obesità

0001UBL’obesità ha raggiunto livelli allarmanti, superando il peso della fame in termini di salute globale. Le malattie non trasmissibili – di cui l’obesità rappresenta la manifestazione più visibile – costituiscono ormai la principale causa di morte e disabilità nel mondo. E’ quanto si apprende dal Global Burden of Disease Study 2010,  pubblicato giovedì 13 Dicembre sulla pretigiosa rivista medica inglese The Lancet. Il rapporto, che la rivista descrive come il più grande sforzo mai fatto per descrivere sistematicamente la distribuzione globale delle cause di malattia, è stato ripreso immediatamente dalla CNN e dai maggiori media mondiali. Salvo per l’Africa Sub-Sahariana – dove la crescente obesità degli adulti si affianca ancora spesso a preoccupanti livelli di denutrizione soprattutto dei bambini – tutti i paesi del mondo sono alle prese con allarmanti tassi di obesità, il cui aumento a livello globale è stato dell’82% negli ultimi due decenni; e persino superiore al 100% in Medioriente. La causa è lo “Stile di vita occidentale”, diffusosi in tutto il mondo con le medesime conseguenze: se da un lato la vita media si è allungata, la qualità della stessa negli ultimi anni non è delle migliori. Date le proporzioni epidemiche delle malattie non trasmissibili il tema si è imposto anche all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come non accadeva dai tempi dell’allarme AIDS. Anche l’impatto economico delle malattie non trasmisibili è devastante: si stima che nei prossimi 20 anni esse graveranno sull’economia globale per 30 trilioni di dollari USA, senza considerare i 16 trilioni per la cura di problemi di salute mentale. In tempi di crisi un dato da non trascurare, che impone politiche adeguate di prevenzione (TT/EM)

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