MALARIA: SPERIMENTATE LE ZANZARE CHE SI AUTO-ELIMINANO

Ogni giorno c’è un gruppo di ricercatori che al mattino, dopo aver bevuto un caffè, va in laboratorio per studiare come contrastare la diffusione della malaria nel mondo.

E’ il caso del team di ricerca dell’Imperial College London che da oltre 10 anni porta avanti il progetto Target Malaria, con l’intenzione di modificare geneticamente le zanzare vettore della malattia.

La malaria è una malattia infettiva parassitaria, veicolata dalle zanzare del genere Anopheles.
Si stima che la malattia causi oltre 200 milioni di infezioni e circa mezzo milione di morti ogni anno, soprattutto nell’Africa Sub Sahariana. Per questo motivo sono sempre più necessari nuovi metodi per ridurre il numero dei contagi, al fine di contrastare e curare una delle più grandi sfide per la salute globale.

L’ambizioso progetto ha dato i primi importanti risultati: rendendo geneticamente sterili le zanzare testate, la popolazione in laboratorio si è auto-distrutta in poche generazioni.
Semplificando, il gene portatore delle informazioni ereditarie è stato modificato in laboratorio su un gruppo di zanzare femmina, che lo trasmetteranno poi in natura tramite la riproduzione, innescando così su larga scala generazioni sterili della specie.

Lo studio coinvolge il Burkina Faso, il Mali e l’Uganda come paesi pilota, ma prima di poter sperimentare in natura, saranno necessari altri test al fine di comprenderne la reale efficacia e i rischi che potrebbe comportare.

L’obiettivo di eliminare un’intera popolazione di una specie di zanzare porta con sé implicazioni etiche e quesiti pratici sulla possibilità di interferire sugli equilibri di un ecosistema che coinvolge altre specie di esseri viventi.

 

B.F.

One Reply to “MALARIA: SPERIMENTATE LE ZANZARE CHE SI AUTO-ELIMINANO”

  1. Scrivo dal Burkina Faso, dove la sperimentazione sul terreno sta cominciando, al fine di valutare in un primo tempo la sopravvivenza dei maschi sterili OGM in natura, con l’autorizzazione degli organi di controllo (Agence Nationale de Biosécurité) ma con una forte opposizione da parte delle organizzazioni della società civile locali, che da mesi organizzano marce e conferenze stampa di protesta contro le “zanzare italiane” (le Anofele OGM sono “prodotte” in parte in Italia).

    Virginio Pietra

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