OMS a rischio credibilità, pesa conflitto di interessi

La crisi dell’organizzazione al centro del dibattito dell’Osservatorio Italiano Sulla Salute Globale.

(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 5 mar.
– C’e’ urgente bisogno di una riforma che riporti ai governi nazionali il protagonismo nella definizione delle priorita’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’, attualmente finanziata per l’80% da contributi volontari pubblici e di fondazioni private – in particolare la Bill & Melinda Gates Foundation – e solo per il 20% dai contributi obbligatori dei 193 Stati membri. E’ quanto e’ emerso dal dibattito ‘Salviamo l’Oms!’ Una riforma per rendere piu’ democratica la salute globale” organizzato dall’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale a Roma. Il conflitto di interessi in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanita’ e’ stato illustrato dal Senatore Ignazio Marino, che ha partecipato all’incontro come presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale: “L’allarme planetario della pandemia H1N1 ha portato la perdita di credibilita’ dell’Oms”. Il Senatore ha sottolineato che nel 2010 a causa dell’allarme “solo in Italia sono stati spesi 180 milioni di euro per dosi di vaccino, prodotte da Big Pharma che non sono state mai utilizzate”. Le fondazioni legate a Big Pharma sono oggi un importante finanziatore dell’Oms come mostrano le cifre pubblicate dal Sole 24 Ore Sanita’ sui principali donatori privati nel 2010: dopo la Bill & Melinda Gates Foundation che ha elargito 219.785.313 dollari, troviamo la Gavi Alliance con 39.106.302 dollari, la Bloomberg Family Foundation con 15.400.000 dollari, la Sanofi Aventis con 4.417.959 euro, la Wyeth Pharmaceuticals con 1.895.000, a seguire la Ely Lily Foundation (1.496.000 dollari), la Bayer (560.500), la GlaxoSmithKline (523.844) e persino la Novartis (500.000) e la Pfitzer (200.000). Daniel Lopez Acuna, dell’Ufficio del Direttore Generale dell’Oms a Ginevra, ha affermato che la riforma che serve dovrebbe, da un lato “fare si’ che le priorita’ dell’Oms siano stabilite dalla legittimita’ dei governi e non dal potere dei soldi”, ma dall’altro “rafforzare le partnership pubblico-privato che forniscono i finanziamenti necessari all’organizzazione”. Di fronte ai partecipanti al dibattito che hanno messo in dubbio la legittimita’ della partecipazione dei privati al finanziamento nell’Oms, Lopez Acuna ha risposto: “Gli Stati membri chiedono all’Oms di realizzare programmi per 4 miliardi di dollari, ma mettono a disposizione solo 1 miliardo.

E’ chiaro che, o si diminuisce il lavoro dell’Oms oppure si trovano i fondi altrove”. Il funzionario si e’ comunque augurato una maggiore partecipazione, sia finanziaria, sia politica dell’Italia e degli altri Stati membri nell’Organizzazione.

Francesco Cicogna, della Direzione generale Relazioni Internazionali del ministero della Salute ha ricordato l’esigenza di migliorare la trasparenza dei conti e il sistema di valutazione dell’Oms in funzione dei risultati, in modo che possa attrarre maggiormente i donatori. Nicoletta Dentico, vice-presidente Osservatorio Italiano Salute Globale ha sottolineato l’importanza di “tornare alla Costituzione dell’Oms che afferma il diritto universale alla salute e associa la salute e alla pace”, attraverso la partecipazione della societa’ civile e dei Governi, al percorso di riforma dell’Organizzazione. Anche in considerazione del fatto che “la salute e’ il secondo business mondiale dopo quello delle armi”, Dentico ha ribadito l’esigenza che “l’Oms gestisca il suo conflitto d’interesse”, esprimendo preoccupazione per l’attuale anomalia dell’organizzazione in cui “il direttore di ricerca e sviluppo della Novartis, Paul Hearling, e’ oggi a capo del Consultative Expert Working Group dell’Oms per gli incentivi alla ricerca farmaceutica per le malattie dei Paesi poveri”.

Fonte: DireNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *