OMS 2017: L’ANALISI DEL PANORAMA SULLA SALUTE GLOBALE E IL PROGRESSO VERSO GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE

17 maggio 2017 – l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblica il rapporto annuale Statistiche sulla Salute Mondiale 2017.

Il rapporto mostra il panorama della salute globale, analizzando i dati relativi alla salute in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dei 194 stati membri dell’OMS.

Vengono evidenziati i miglioramenti effettuati per raccogliere statistiche e monitorare il progresso verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). Mentre nel 2005 solo un terzo dei morti veniva registrato inserendo la causa che aveva portato al decesso, nel 2015, dei 56 milioni di morti totali, 27 milioni sono stati registrati con questa modalità.

Molti paesi, tra cui la Cina, la Turchia e l’Iran, hanno compiuto notevoli passi avanti per migliorare le metodiche di registrazione e di raccolta dati, con un incremento delle registrazioni dei decessi inserendo informazioni dettagliate sulle cause di morte passando dal 5% del 1999 al 90% del 2015.

Si è quindi capita l’utilità di raccogliere informazioni complete e dettagliate per monitorare le tendenze della salute pubblica, per pianificare e per valutare l’efficacia delle politiche di prevenzione attuate.

“Se i paesi non fossero a conoscenza delle malattie e della causa di morte della popolazione, sarebbe molto più difficile sapere dove agire”, sottolinea la Dr Marie-Paule Kieny, direttore generale dell’OMS per i sistemi sanitari e l’innovazione. “L’OMS sta lavorando con i paesi per rafforzare i sistemi di informazione sanitaria e consentire loro di progredire verso gli OSS”.

Il rapporto include anche nuovi dati sul progresso verso la copertura sanitaria universale, uno dei principali traguardi dell’OSS 3 (salute), mostrando un miglioramento a livello globale a partire dal 2000.

Ad esempio la copertura per il trattamento dell’HIV o delle zanzariere per prevenire la malaria è aumentata notevolmente. Sono stati riscontrati incrementi anche dell’accesso alle cure prenatali, mentre nota dolente rimane l’immunizzazione dei bambini, che è rallentata tra il 2010 e il 2015.

In questo ambito, risalta il dato dell’Italia, dove nel 2015 la copertura vaccinale per difterite, tetano e pertosse (DTP3), tra i bambini di un anno di età, è del 93%. Percentuale inferiore persino a quella di paesi come la Tanzania, la Bolivia, il Marocco e la Cina che hanno una copertura vaccinale del 98-99%.

In relazione alla copertura sanitaria universale, il Rapporto  analizza anche il costo dell’accesso ai servizi. I dati più recenti provenienti da 117 paesi indicano che in media il 9,3% delle persone spende oltre il 10% del loro bilancio familiare per l’assistenza sanitaria, livello di spesa che potrebbe mettere in pericolo una famiglia in difficoltà economiche.

Approfondendo L’OSS 3 – assicurare una vita in salute e promuovere il benessere per tutti a tutte le età – emerge:

  • per l’Obiettivo 3.1 – ridurre la mortalità materna a meno di 70 per 100.000 nati vivi entro il 2030 – bisognerà ridurre il tasso di mortalità materna da 216 per 100 000 nati vivi del 2015 a meno di 70 per 100 000 entro il 2030, il che significa ridurre di circa ¾ il tasso medio annuo;
  • per l’Obiettivo 3.2 – eliminare le morti neonatali prevenibili e ridurre la mortalità neonatale a meno di 12 per 1000 nati vivi, con una mortalità inferiore a 25 per 1000 nati vivi – si sono raggiunti buoni risultati. Nel 2015, il tasso di mortalità neonatale e il tasso di mortalità sotto i cinque anni, globalmente, sono diminuiti dal 2000 del 37% e del 44% rispettivamente.
  • Anche i dati relativi all’Obiettivo 3.3 – porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette; combattere l’epatite, le malattie trasmesse dalla scarsa igiene e altre malattie trasmissibili – sono migliorati. Infatti, le persone infette da HIV nel 2015, sono state circa 2,1 milioni, 35% in meno rispetto al 2000. Nel 2015, globalmente, sono stati registrati circa 212 milioni di casi di malaria. Circa il 60% della popolazione a rischio ha avuto accesso a zanzariere trattate con insetticidi, contro il 34% nel 2010.
  • L’Obiettivo 3.4 – ridurre di un terzo la morte prematura per malattie non trasmissibili, attraverso la prevenzione e il trattamento, e promuovere la salute mentale e il benessere –è diminuita del 17% rispetto al 2000. La probabilità di morire di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e malattie polmonari croniche tra i 30 e i 70 anni è ad oggi del 19%. Tuttavia, il numero totale di decessi da malattie non trasmissibili sta aumentando a causa della crescita e dell’invecchiamento della popolazione.
  • L’Obiettivo 3.6 – entro il 2020, dimezzare il numero di morti e lesioni da incidenti stradali – ha visto invece un’inversione di rotta, con circa 1,25 milioni di morti per incidenti stradali nel 2013 e un incremento del 13% rispetto al 2000.
  • Per l’Obiettivo 3.8 – raggiungere la copertura sanitaria universale, inclusa la protezione dei rischi finanziari, l’accesso ai servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l’accesso a tutti i medicinali essenziali e ai vaccini sicuri, efficaci, di qualità e accessibili – si è assistito ad un incremento nella diagnosi e trattamento delle persone affette da tubercolosi passando dal 23% del 2000 al 49% del 2015. Inoltre, l’86% dei bambini riceve tre dosi di vaccino contro la difterite-tetano-pertosse, rispetto al 72% nel 2000.

Analizzando altri Obiettivi correlati alla salute, si evince che:

  • OSS 2.2 – entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione, compreso il raggiungimento, entro il 2025, degli obiettivi stabiliti a livello internazionale in materia di malnutrizione nei bambini di età inferiore a 5 anni e affrontare le esigenze nutrizionali delle adolescenti, delle donne in gravidanza, in allattamento e delle persone anziane – Il 22,9% dei bambini al di sotto dei 5 anni è malnutrito, percentuale che varia in base alla regione geografica, dal 6,1% nella regione europea al 33,8% nella regione del Sud-Est asiatico. Il 6,0% dei bambini sotto i 5 anni è in sovrappeso, 4,1% nella regione africana al 12,8% nella regione europea.
  • OSS 16.1 – ridurre in modo significativo ogni forma di violenza e tassi di mortalità ad essa correlati – Nel 2015 sono stati stimati 468.000 omicidi, che vanno da 1,7 per 100 000 nella regione del Pacifico occidentale a 18,6 per 100 000 nella regione delle Americhe.
  • OSS 17.19 – basarsi su iniziative esistenti per sviluppare misure di progresso sullo sviluppo sostenibile che integrino il prodotto interno lordo e sostengano la creazione di capacità statistiche nei paesi in via di sviluppo -Nel 2015, il 48% delle morti sono state registrate identificando la causa di morte; questo con una variabilità del 5% dei decessi nella regione africana e del 95% nella regione europea.

Rimane la necessità di incentivare la raccolta regolare di dati di alta qualità per continuare a monitorare gli indicatori OSS correlati alla salute e per poter agire efficacemente sul raggiungimento degli obiettivi.

di B.A.

 

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