DICHIARAZIONE DI ASTANA: IL RISULTATO DELLA NUOVA CONFERENZA GLOBALE SULLA SALUTE PRIMARIA

In data 25 e 26 di ottobre i ministri e rappresentanti di Stati e governi hanno partecipato alla Conferenza globale sull’assistenza sanitaria primaria, evento dal titolo: “da Alma-Ata alla copertura sanitaria universale e agli obiettivi di sviluppo sostenibile”. Tale incontro ha prodotto una nuova importante Dichiarazione, riaffermando gli impegni presi nell’ambiziosa e visionaria Dichiarazione di Alma-Ata del 1978 e nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con lo scopo finale di raggiungere la “Salute per Tutti”.

Mentre negli ultimi 40 anni sono stati compiuti grandi passi avanti nell’assistenza sanitaria a livello globale, le disuguaglianze in questo settore sono ancora molto ampie. L’Organizzazione Mondiale della Sanitá (PMS) riafferma con questa Dichiarazione come un approccio di assistenza sanitaria di base (Primary Health Care) sia il modo più efficace per risolvere in modo sostenibile le attuali sfide dei sistemi sanitari. Tale approccio, secondo l’OMS, risulta fondamentale per raggiungere gli obiettivi globali condivisi ed espressi attraverso la Copertura Sanitaria Universale (UHC) e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). La nuova dichiarazione, oltre a rinnovare l’impegno politico nei confronti dell’assistenza sanitaria di base da parte di governi, organizzazioni non governative, organizzazioni professionali, università e organizzazioni globali per la salute e lo sviluppo, è anche un’occasione per commemorare la Dichiarazione di Alma-Ata del 1978 sull’assistenza sanitaria primaria e riflettere sui risultati ottenuti finora.

La Dichiarazione di Astana, ancora non disponibile nella sua versione finale, é stata approvata all’unanimità da tutti gli Stati membri dell’OMS e delinea quattro impegni fondamentali: (1) fare scelte politiche coraggiose in tutti i settori per migliorare lo stato di salute dei popoli; (2) costruire un’assistenza sanitaria primaria sostenibile; (3) potenziare individui e comunità; (4) allineare il sostegno delle parti interessate alle politiche, alle strategie e ai piani di sviluppo nazionali.

Intorno alla nuova dichiarazione OMS c’è stato in questi mesi un grande e acceso processo che ha coinvolto diversi gruppi, movimenti e realtà, in Italia ed in molti paesi. Le principali critiche sono rivolte al concetto che la Dichiarazione incornici la PHC principalmente come fondamento necessario al raggiungimento della Copertura Sanitaria Universale, che in molti paesi é attuata da compagnie private di assicurazione sanitaria e che rischia in tal modo di esacerbare le disuguaglianze sanitarie invece che risolverle. Inoltre, mentre la dichiarazione ufficiale riconosce che “le persone in tutte le parti del mondo hanno esigenze di salute ancora non affrontate e che importanti disuaglianze persistono”, non afferma come queste esigenze e le loro cause economiche e politiche fondamentali, responsabili di ampliare le disuguaglianze, debbano essere espresse in modo più esplicito. Tale dibattito ha anche portato 130 diverse organizzazioni impegnate nel campo della salute globale in 45 diversi Paesi a produrre una dichiarazione alternativa, che riafferma la necessità di un’azione globale urgente per proteggere e promuovere la salute di tutte le persone del mondo, diritto fondamentale di ogni essere umano, come affermato nella Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

C.C.

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