ABORTO: L’IRLANDA È CHIAMATA AL VOTO

Il 25 maggio i cittadini irlandesi saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio pensiero sull’aborto.
La norma vigente, inserita nell’ottavo emendamento della Costituzione irlandese che protegge il diritto alla vita del futuro nascituro eguagliandolo alla salute della madre, è stata introdotta con un referendum il 7 settembre 1983 e rende illegittima l’interruzione della gestazione.
L’aborto può essere eseguito solo in caso di “rischio concreto e reale” per la vita della madre, ma non in caso di stupro o di malattie del feto.
La pena, per chi incorre ad aborti illegali, prevede fino a 14 anni di reclusione.
Per questo motivo ogni anno circa 3.500 donne si recano nel Regno Unito per abortire.

Alla vigilia del voto, secondo quanto emerge da diversi sondaggi, sembra che la maggioranza del Paese sia a favore dell’abrogazione dell’emendamento. Se tale dato fosse confermato alle urne, porterebbe ad un cambiamento profondo nel tessuto sociale di un paese prevalentemente cattolico.
Riguardo al tema l’OMS si è pronunciata pubblicando le nuove linee guida per gli operatori sanitari impegnati nell’ambito della salute riproduttiva. Il documento sottolinea la necessità di assicurare l’accesso universale a servizi di salute sessuale e riproduttiva (paragrafo 3.7) e ai diritti riproduttivi.

LG

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