L’articolo del The Guardian ci offre la testimonianza del salvataggio, a 80 miglia dalla costa del Brasile, di un gruppo di migranti Africani a bordo di un piccolo catamarano.
Dal continente africano, più precisamente dal Senegal, Nigeria, Sierra Leone e Guinea-Bissau, si aprono nuove rotte migratorie dirette ad attraversare l’oceano Atlantico.
Un’ odissea lunga 3.000 miglia, in condizioni disumane senza cibo e acqua, per 35 giorni di mare aperto.
Le Autorità hanno dichiarato che i ragazzi soccorsi dopo lo sbarco presentavano segni di disorientamento e disidratazione.
Le testimonianze sembrano passi di un racconto epico: in mancanza d’acqua potabile, la maggior parte si approvvigionava con acqua di mare, piovana o urina.
“Tutti hanno raccontato che la vita era troppo precaria nei loro paesi di origine e che stavano cercando una vita migliore e lavoro in Brasile, dove la maggior parte ha parenti “, ha dichiarato Jonata Galvão, Segretario per i diritti umani del Brasile.
“Non siamo criminali. Siamo ragazzi che vogliono lavorare sodo per mantenere la famiglia, spero che il governo ci aiuterà a farlo “, ha detto Mantsaray, uno dei ragazzi soccorsi, “è il mio sogno, e credo che il mio sogno si avvererà con l’aiuto di Dio.”
B.F.