INQUINAMENTO KILLER: UNO STUDIO DIMOSTRA CHE COLPISCE I PIÙ PICCOLI

01 settembre – Ci sono ulteriori prove che confermano come l’inquinamento atmosferico sia un vero e proprio nemico per salute di tutti noi; i più colpiti sono i soggetti più vulnerabili, come i bambini.

Secondo un recente studio condotto da alcuni ricercatori presso il Centro per il Clean Air Research dell’Università di Surrey, per i neonati e i bambini la probabilità di essere esposti all’inquinamento è del 60% superiore rispetto agli adulti.
Diversi sono i fattori che comportano tale condizione, in particolare la loro vicinanza alle fonti di inquinamento come i tubi di scarico delle auto: i bambini, infatti, essendo seduti nei passeggini si trovano ad un’altezza inferiore rispetto agli adulti, più vicini alle fonti inquinanti. Inoltre hanno una maggiore vulnerabilità fisica in quanto il loro sistema immunitario, i tessuti e il cervello sono in fase di crescita.
Lo studio realizzato ha condotto una revisione dei risultati ottenuti in precedenza ed è stato dimostrato che l’altezza di respirazione dei neonati e dei bambini in carrozzina si colloca tra 0,55 e 0,85 m (2ft) dal livello terreno, mentre la soglia sopra la quale si misura il tasso di inquinamento corrisponde a 1m dal livello del suolo. Sulla base di tali misurazioni è stato possibile dimostrare come neonati e bambini piccoli siano maggiormente esposti alle particelle inquinanti, le quali, contenendo notevoli quantità di metalli tossici possono alterare lo sviluppo celebrale dei neonati.

Come si potrebbe intervenire per proteggere la salute dei più piccoli?
Secondo uno dei ricercatori, il professor Kumar, i genitori potrebbero limitare tale livello di esposizione utilizzando delle coperte nelle carrozzine e cercando di evitare per quanto possibile alcuno punto nevralgici particolarmente inquinanti come strade trafficate, semafori e fermate dei mezzi pubblici.
Quest’ultima ricerca costituisce un’ulteriore testimonianza di come il problema dell’inquinamento atmosferico non possa più essere sottovalutato e debba perciò essere affrontato in modo esaustivo.
I ricercatori attraverso lo studio lanciano quindi un monito: bisogna fare di più per ridurre l’inquinamento atmosferico o quantomeno per attenuarne gli effetti, per esempio abbassando le emissioni dei veicoli stradali e incoraggiando una maggiore utilizzo dei mezzi pubblici.
A conferma dell’importanza di tale cambiamento il professor Jonathan Grigg, pediatra al Royal College conclude così: “Per aiutare a proteggere la salute dei bambini dobbiamo promuovere alternative ai veicoli alimentati a benzina e diesel”.

LG

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