L’ANTIBIOTICO-RESISTENZA E’ UNA VERA MINACCIA PER LA SALUTE GLOBALE

È in corso la settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici, promossa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare la popolazione su un corretto utilizzo di questi farmaci.

Gli antibiotici sono farmaci salvavita e la loro scoperta è stata uno dei progressi più importanti del ventesimo secolo. Tuttavia, un loro utilizzo scorretto sta portando ad una diffusione sempre più preoccupante del fenomeno della resistenza antimicrobica, vera e propria minaccia globale per la salute delle popolazioni.

Le resistenze si sviluppano come conseguenza di un utilizzo eccessivo e scorretto degli antibiotici, in seguito al quale i batteri sviluppano strategie per adattarsi e sopravvivere. Come conseguenza, le infezioni diventano più difficili da trattare, con evidenti rischi per la salute pubblica. A tale fenomeno contribuisce in maniera rilevante l’utilizzo smodato di antibiotici in ambito veterinario, in particolari negli allevamenti intensivi. Infatti, è possibile il passaggio di patogeni multiresistenti dagli animali agli uomini, per contatto diretto o attraverso il consumo di cibo e acqua contaminati.

L’antibiotico-resistenza non conosce confini geografici e può quindi diffondersi da paese a paese. Sono stati infatti osservati in tutto il mondo un aumento dei tassi di resistenza antibiotica per le comuni infezioni batteriche, comprese le infezioni del tratto urinario, la sepsi, le infezioni sessualmente trasmissibili e alcune forme di diarrea. Ad esempio, il tasso di resistenza alla ciprofloxacina, un antibiotico comunemente usato per trattare le infezioni del tratto urinario, varia dall’8,4% al 92,9% per l’Escherichia coli e dal 4,1% al 79,4% per la Klebsiella pneumoniae.

Senza controllo, l’antibiotico-resistenza comporterà costi umani ed economici sempre più significativi: secondo le stime, dal 2050 si prevedono 10 milioni di decessi all’anno dovuti a microrganismi multi-resistenti, con un costo economico di molti miliardi di dollari.

Per cercare di arginare i danni di questa “nuova” pandemia è importante implementare programmi di sorveglianza, rafforzare regolamenti, legislazioni e sistemi sanitari, incoraggiando inoltre lo sviluppo di nuovi farmaci. In risposta, l’OMS nel 2015 ha varato un piano d’azione globale con la definizione di 5 obiettivi, tra cui: migliorare la consapevolezza e la comprensione del fenomeno della resistenza batterica attraverso la comunicazione efficace, l’educazione e la formazione, e ottimizzare l’uso di questi farmaci nel campo della salute umana.

I paesi a basso reddito sono particolarmente esposti ai rischi, in particolare dove i sistemi sanitari sono fragili e poco sviluppati. Si tratta tuttavia di un problema di salute pubblica globale: senza strumenti efficaci per la prevenzione, senza trattamenti adeguati delle infezioni resistenti ai farmaci, senza un migliore accesso agli antimicrobici esistenti ed eventualmente ai farmaci nuovi e di qualità garantita, il numero di persone per le quali il trattamento antibiotico fallirà o che addirittura moriranno di “semplici” infezioni aumenterà sempre di più ovunque nel mondo.

La resistenza agli antibiotici è un problema di salute pubblica globale che richiede quindi un approccio globale.

Tatiana Pedrazzi e Lorenzo de Min

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