L’IMPATTO AMBIENTALE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI IN ASIA: UN RISCHIO PER LA SALUTE GLOBALE

77 H7N9 Bird Flu Cases Confirmed In China

20/08/2017 – Le compagnie alimentari asiatiche hanno espanso rapidamente la loro produzione di carni in risposta all’aumento della popolazione. Tutto questo sta comportando dei rischi non trascurabili per la salute globale.

Solo nell’ultimo decennio il consumo di antibiotici negli allevamenti intensivi è più che raddoppiato. Questo dato fa riflettere, in particolare per il rischio di favorire meccanismi di antibiotico resistenza.

Se gli attuali trend dovessero restare invariati, l’uso di antibiotici negli allevamenti di pollame e suini in Asia aumenterà di oltre il 120% entro il 2030. La Cina consuma la metà dell’intera produzione mondiale di antibiotici.

L’aumento dell’attività degli allevamenti intensivi sta inoltre causando un incremento delle emissioni dei gas serra, destinate ad aumentare ulteriormente di oltre 360 milioni di tonnellate, ovvero quanto 100 centrali a carbone producono in un anno.

A ciò si aggiunge la deforestazione, conseguenza del bisogno di terreni per coltivazioni destinate alla produzione di mangimi animali: oltre un terzo della soia brasiliana è coltivata a tale scopo, per essere poi esportata in Cina.

Questi dati, pubblicati dal network internazionale di investitori FAIRR e dalla società di consulenza “Asia Research and Engagement”, arrivano tre anni dopo lo scandalo delle carni avariate in Cina, in cui si scoprì che fornitori di multinazionali come McDonald e KFC utilizzavano carni contaminate e scadute. Nel frattempo in Europa, proprio in questi giorni, si estende il timore per la contaminazione di uova e pollame con l’insetticida fipronil.

L’allevamento intensivo di pollame in Asia sta inoltre incrementando la possibilità della diffusione dell’influenza aviaria, minaccia seria e in crescita. L’ultimo ceppo H7N9 ha già ucciso l’84% di persone in più rispetto all’H5N1, nei quattro anni dalla sua emergenza.

Un problema riscontrato dagli autori dello studio è la scarsa conoscenza da parte degli investitori nel settore agroalimentare delle problematiche evidenziate. E’ fondamentale che la consapevolezza da parte di chi investe in questo settore venga rafforzata, per evitare che i rischi elencati vengano sottovalutati e affinché si giunga alla messa in atto di misure concrete per limitare questa silenziosa minaccia alla salute globale.

di L.D.

foto: chinawordpress via gettyimages

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