MALARIA: POSSIAMO DAVVERO PERMETTERCI DI RALLENTARE?

La lunga corsa contro la malaria ha rallentato il passo, con il rischio di perdere gli importanti traguardi ottenuti.

La malaria rimane una delle principali sfide per la salute globale e una costante minaccia per miliardi di persone al mondo, causando circa mezzo milione di morti ogni anno, soprattutto nell’Africa Sub Sahariana.
Nel 2017 sono stati oltre 220 milioni i casi di malattia e 435.000 le morti associate, di cui 262.000 erano bambini di età inferiore ai 5 anni (OMS).

La malaria è una malattia infettiva parassitaria, veicolata dalle zanzare del genere Anopheles.
Grazie agli innumerevoli sforzi, investimenti e ad ambiziose ricerche, nel primo decennio del 2000, il tasso di infezione è diminuito drasticamente. Proprio in quegli anni si sono concretizzati i traguardi raggiunti grazie all’utilizzo massivo di zanzariere impregnate di insetticida, agli strumenti di diagnosi precoce, alle nuove terapie e non per ultimo alle efficaci campagne di sensibilizzazione ed educazione.

Dal 2013 però il tasso di infezione malarica nel mondo è rimasto invariato.

Può risultare plausibile che dopo un grande sforzo ci si riposi rallentando il passo.
Ma mentre l’attività globale rallenta, le zanzare continuano a riprodursi, a trasmettere il parassita, si sviluppano resistenze agli insetticidi e ai farmaci, l’attenzione alla prevenzione si abbassa e più di 200.000 bambini muoiono di malaria ogni anno.
Possiamo davvero permetterci di rallentare?

Mentre l’India nel 2017 ha registrato 3 milioni di casi di infezione in meno rispetto al 2016, riportando un calo del 24%, paesi come Nigeria, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico, Mali, Niger, Indonesia e Burkina Faso stanno perdendo terreno.

La Nigeria, che da sola riporta ¼ dei casi di infezione malarica nel mondo, nel 2017 ha segnalato 1.3 milioni di infezioni in più rispetto al 2016. Dal 2010, i casi di malaria locali sono persino raddoppiati.

Il Dott. Pedro L. Alonso, Direttore del Programma per la Malaria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha affermato che ora più che mai vige la necessità di una forte leadership politica in ogni paese.

Per non perdere il passo, per non perdere terreno, non possiamo permetterci di rallentare.
Ad oggi è sempre più necessario continuare ad investire e a finanziare la lotta contro la malaria.

 

B.F.

 

 

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