OMS: LA LOTTA GLOBALE ALL’ ANTIMICROBICO RESISTENZA

23 Luglio – Secondo il rapporto pubblicato il 18 luglio dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), Organizzazione mondiale per la salute degli animali (OIE) e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nonostante i paesi stiano compiendo passi significativi nella lotta alla antimicrobico resistenza (AMR), c’è bisogno di un’azione urgente.

Gli antimicrobici, come gli antibiotici, sono sostanze usate per uccidere i microrganismi o per interromperne la crescita e la proliferazione. Sono comunemente usati in medicina e in veterinaria per il trattamento di un ampio ventaglio di malattie infettive. La resistenza agli antimicrobici (antimicrobico resistenza) è la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici. L’uso eccessivo e l’abuso di antibiotici sono considerati le cause della crescita e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione, con una conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi per la salute pubblica.

Il rapporto mostra progressi in 154 paesi, rivela però ampie discrepanze. I progressi nello sviluppo e nell’attuazione dei piani sono maggiori nei paesi ad alto reddito rispetto a quelli a basso reddito, ma tutti hanno margini di miglioramento.

La relazione esamina la sorveglianza, l’istruzione, il monitoraggio e la regolamentazione del consumo e dell’uso di antimicrobici per la salute umana e animale, nonché per le piante e l’ambiente, come raccomandato nel piano d’azione globale pubblicato nel 2015.

Risultati promettenti includono 105 paesi con un sistema di sorveglianza in atto per segnalare le infezioni resistenti ai farmaci nella salute umana e 123 che hanno riferito di avere politiche per regolamentare la vendita di antimicrobici, compreso l’obbligatorietà della prescrizione medica per uso umano – una misura chiave per affrontare l’abuso di antimicrobici.

Vi è però una sostanziale mancanza di azione e dati nei settori dell’ambiente e delle piante. Sebbene 78 paesi abbiano regolamentazioni in atto per prevenire la contaminazione ambientale in generale, solo 10 riferiscono di avere sistemi completi per garantire la conformità normativa per tutta la gestione dei rifiuti, comprese le normative che limitano lo scarico di residui antimicrobici nell’ambiente.

In Italia, il gruppo di lavoro multisettoriale è funzionante, con termini di riferimento chiari. Sono definite attività e accordi di responsabilità, ma ancora non è stato sviluppato un piano o sistema nazionale per monitorare l’uso di antimicrobici nelle piante, e non sono pienamente implementati gli standard nazionali di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC), di acqua e igiene (WASH) e di salute ambientale.

“Questo rapporto mostra un crescente impulso globale nella lotta alla resistenza antimicrobica”, afferma il dottor Ranieri Guerra, Assistente Direttore Generale per la lotta alla antimicrobico resistenza presso l’OMS. “Chiediamo ai governi di assumere impegni sostenuti in tutti i settori – salute umana e animale, salute delle piante e ambiente – altrimenti rischiamo di perdere l’efficacia degli antimicrobici”.

B.A.

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