5 marzo – Apre ad Amsterdam il primo supermercato plastic free. Il negozio, Ekoplaza, è il primo ad avere un intero corridoio senza imballaggi in plastica. Il cibo viene esposto in contenitori di vetro, metallo, cartone e altri materiali che possono essere compostati. Alcune delle confezioni sono di un biofilm fatto di alberi e piante, molto simile alla plastica, che si decompone in 12 settimane in un compost domestico.

Ekoplaza ha dichiarato che entro la fine dell’anno tutti i 74 negozi nei Paesi Bassi avranno un corridoio privo di plastica. Il prossimo negozio ecologico aprirà a L’Aia a giugno.

L’idea di creare Ekoplaza viene dal gruppo ambientalista A Plastic Planet, che ha sviluppato un marchio plastic free in modo che i consumatori possano identificare rapidamente prodotti senza plastica.

“Non c’è assolutamente alcuna logica nel confezionare il cibo, che si consuma in tempi brevi, con un materiale indistruttibile come la plastica”, ha dichiarato Sian Sutherland, co-fondatore di A Plastic Planet. Basti pensare che globalmente, le persone usano più di un milione di bottiglie di plastica al minuto e meno del 9% di queste viene riciclato.

La plastica è terribilmente dannosa per il pianeta, le specie animali e ha un forte impatto sulla salute umana.

Molto preoccupante e ancora poco dibattuto è ad esempio il ruolo degli interferenti endocrini, sostanze chimiche che possono interferire con il sistema endocrino, imitando l’azione degli ormoni, e produrre effetti avversi neurologici, immunitari, sullo sviluppo e sulla riproduzione sia nell’uomo che negli animali. Tra le sostanze che causano queste disfunzioni endocrine troviamo anche i plastificanti come il bisfenolo A – sostanza chimica prodotta in grandi quantità per l’utilizzo principalmente nella produzione di plastiche in policarbonato e resine epossidiche – e il dietilesilftalato (DEHP) ­– sostanza chimica utilizzata nella produzione di un’ampia varietà di confezioni per alimenti di consumo e alcuni prodotti per bambini.

L’apertura di un supermercato plastic free potrebbe essere l’input anche per i governi ad impegnarsi in azioni politiche focalizzate sulla salute pubblica e del pianeta.

B.A.

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