CLIMA E CRISI NATURALI: DIPENDE DA NOI

La ricostruzione dell’ambiente naturale aumenta la biodiversità e gli ecosistemi, questi possono assorbire rapidamente ed economicamente le emissioni di carbonio

Secondo un rapporto dei principali scienziati al mondo, l’unico modo per l’umanità di trovare una soluzione alle crisi naturali e al cambiamento climatico è quello di provare a trovarla per entrambi o non sarà possibile risolvere nessuna delle due.

Il riscaldamento globale e la distruzione della fauna selvatica stanno provocando danni crescenti al mondo naturale, ma l’umanità dipende proprio da questo mondo per cibo, acqua e aria pulita.

La devastazione di foreste, riserve naturali, piantagioni di mangrovie e altri ecosistemi hanno decimato le popolazioni di animali selvatici e rilasciato enormi quantità di anidride carbonica.

L’aumento delle temperature e le condizioni meteorologiche estreme, a loro volta, danneggiano sempre più la biodiversità.

I ricercatori affermano che ripristinare e proteggere la natura aumenta la biodiversità e gli ecosistemi e che conseguenzialmente questi possono assorbire nuovamente il carbonio in modo rapido ed economico.

Sebbene questo processo sia fondamentale, anche tagli rapidi e massivi nell’uso di combustibili fossili sono essenziali per porre fine all’emergenza climatica.

Quindi la crisi derivante dal cambiamento climatico e quella derivante dai disastri naturali aggravano l’una sull’altra.

Le azioni di correzione dovrebbero nascere da una cooperazione tra clima ed ambiente, come per esempio la creazione di piantagioni di alberi che immagazzinano carbonio.

“È chiaro che non possiamo risolvere la crisi globale della biodiversità e del clima singolarmente: o risolviamo entrambe o non risolviamo nessuna delle due” ha affermato Sveinung Rotevatn, ministro norvegese per il clima e l’ambiente.

Il rapporto dal nome “Peer-reviewed”, prodotto dai principali esperti mondiali di biodiversità e clima, convocati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change e dalla Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, ha identificato azioni per combattere contemporaneamente le crisi climatiche e quelle naturali, tra cui per esempio l’espansione delle riserve naturali e il ripristino e la conservazione di ecosistemi ricchi di specie e di carbonio, come foreste, praterie naturali ed alghe.

“È molto inquietante vedere gli impatti delle conseguenze negli ultimi anni”, ha affermato il professor Alex David Rogers, del gruppo di conservazione REV Ocean e dell’Università di Oxford “Tra il 1970 e il 2000, la copertura da parte delle foreste di mangrovie è stata persa circa del 40% e quella da parte delle paludi salmastre circa del 60%. Abbiamo anche perso metà della copertura corallina”.

I sistemi alimentari causano un terzo di tutte le emissioni di gas serra, sostituire con un’agricoltura più sostenibile diventa quindi un’altra azione importante, aiutata dalla fine dei sussidi distruttivi e dall’impegno da parte delle nazioni ricche di mangiare meno carne e di tagliare gli sprechi alimentari.

“L’agricoltura animale non solo emette da 10 a 100 volte più gas serra per unità di prodotto rispetto agli alimenti a base vegetale, ma utilizza anche da 10 a 100 volte più terra”, ha affermato il professor Pete Smith, dell’Università di Aberdeen “Quindi avere più diete a base vegetale significherebbe avere un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente”.

Smith afferma che: “Per ottenere i miliardi di tonnellate di rimozione del carbonio che sono stati proposti in alcuni scenari e quindi per poter raggiungere la stabilizzazione globale del clima, avresti bisogno di migliaia di milioni di ettari, un’area grande il doppio dell’India”.

Gli scienziati affermano che la protezione e il ripristino degli ecosistemi naturali è un modo rapido ed economico per rimuovere la CO2 dall’atmosfera.

“La riduzione delle emissioni di combustibili fossili è essenziale, ma non sufficiente a questo punto della crisi climatica” sostiene anche che “Non possiamo evitare pericolosi cambiamenti climatici senza assorbire parte del carbonio che abbiamo già immesso nell’atmosfera e il modo migliore per assorbire il carbonio è utilizzare il potere delle piante”.

Il professor Mark Maslin, dell’University College di Londra, ha affermato che il rapporto tra clima e natura è fondamentale: “La scienza è molto chiara sul fatto che il cambiamento climatico e la biodiversità sono inseparabili. Per stabilizzare il cambiamento climatico abbiamo bisogno di una massiccia riforestazione e ristrutturazione”.

La scienza del ripristino degli ecosistemi è sbocciata negli ultimi 40 anni.

Ora siamo in grado di ripristinare in modo efficiente ed efficace sistemi complessi, riportandoli alla loro storica diversità, come la foresta pluviale tropicale, le zone umide costiere, le foreste e le praterie di alghe, le praterie naturali americane e i prati del Regno Unito.

Per concludere, il ministro dell’ambiente del Regno Unito, Zac Goldsmith, ha dichiarato: “Questo è un anno assolutamente critico per la natura e il clima. Con i vertici delle Nazioni Unite si è parlato di biodiversità e di clima. Abbiamo quindi l’opportunità e la responsabilità di mettere il mondo sulla strada della ripresa. Questo rapporto estremamente prezioso chiarisce che affrontare insieme la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico è la nostra migliore possibilità per trovare una soluzione che si dimostri reale”.

Fonte: Guardian

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *