COVID-19: conosciamolo per prevenirlo

I coronavirus (CoV) sono un genere di virus con genoma a RNA (sottofamiglia orthoronavirinae, famiglia Coronaviridae, sottordine Cornidovirineae, ordine Nidovirales) che possono causare diverse malattie nell’uomo, principalmente infezioni del tratto respiratorio superiore e del tratto gastrointestinale. La gravità di queste condizioni è molto variabile, dal momento che i coronavirus sono responsabili sia di una buona parte delle comuni sindromi da raffreddamento sia di sindromi respiratorie gravi come la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe Acute Respiratory Syndrome) e la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East Respiratory Syndrome.

Dei 7 coronavirus umani conosciuti fino a oggi e comuni in tutto il mondo, i primi sono stati identificati a partire dagli anni Sessanta, i più recenti nel nuovo millennio.

Il coronavirus SARS-CoV-2, come ufficialmente definito dell’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), è stato sequenziato a metà gennaio dai ricercatori cinesi e successivamente in altri laboratori nel mondo, compreso quello italiano dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

I risultati mostrano che il SARS-CoV-2 condivide per il 79,5% la sequenza genica del coronavirus della SARS e per il 96,2% quella di un coronavirus dei pipistrelli. Il virus che si sta diffondendo in Cina e nel resto del mondo ha la stessa sequenza del virus originariamente isolato a Wuhan, dunque è avvenuto un solo evento di passaggio di specie e al momento non si sono verificate mutazioni. Inoltre, il SARS-CoV-2 condivide con il coronavirus della SARS lo stesso recettore di ingresso delle cellule, l’ACE2.

Immagine di Coronavirus al microscopio

Non è stata ancora individuata con certezza la specie animale di origine (reservoir), anche se si suppone possano essere i pipistrelli della specie Rhinolophus affinis, con trasmissione diretta all’uomo o con eventuali altri ospiti intermedi (al momento non identificati). E’ possibile che la permanenza dei pipistrelli a stretto contatto con altri animali e con gli esseri umani umani abbia favorito le mutazioni e il passaggio di specie, sempre in analogia a quanto avvenuto con le altre sindromi respiratorie dovute ad altri betacoronavirus, ma la trasmissione zoonotica dal mercato del pesce di Wuhan non è stata accertata in tutti i casi. Peraltro la correlazione epidemiologica con il mercato all’ingrosso di Wuhan come origine del focolaio è accertata.

Gran parte delle nozioni sulle modalità di trasmissione del SARS-CoV-2 sono mediate dalle conoscenze sugli altri coronavirus patogeni per gli esseri umani e dai dati finora disponibili sull’epidemia in Cina, sui focolai e i casi sporadici segnalati nel resto del mondo.

Tuttavia allo stato attuale non si può escludere che il nuovo agente patogeno abbia caratteristiche di trasmissione in parte differenti da quelle già note per altri virus del suo genere.

Le modalità di trasmissione interumana dei coronavirus sono:

  • per via aerea, attraverso la saliva e l’aerosol delle secrezioni delle vie aeree superiori veicolati da tosse e/o starnuti;
  • per contatto diretto ravvicinato, con la stretta di mano e toccando con le mani contaminate le mucose di bocca, naso e occhi;
  • per via oro-fecale.

Si ricorda che secondo i CDC la “stretta prossimità” fra contatti è da intendersi indicativamente come una distanza entro i 2 metri.

Nel Situation Report n. 12 del 1° febbraio 2020, l’OMS ha ribadito che il meccanismo principale di trasmissione del SARS-CoV-2 è il contatto con i casi sintomatici (persone che hanno contratto l’infezione e hanno già manifestato i sintomi della malattia), ma ha riconosciuto la possibilità, più rara (“not a major driver of transmission”), di una trasmissione da persone con infezione non ancora sintomatiche, in analogia con quanto già noto per altri coronavirus come il MERS-CoV.

Il periodo di incubazione è stimato fra i 2 e i 14 giorni, con una media di 5 giorni.

L’11 febbraio 2020 l’OMS ha dato un nome alla malattia causata da SARS-CoV-2, battezzandola COVID-19 (COronaVIrus Disease-19 in base all’anno di comparsa).

I sintomi più comuni di un’infezione delle alte vie respiratorie da parte dei coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, mal di testa, mal di gola, difficoltà respiratorie, malessere generale per un breve periodo di tempo.

Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite o broncopolmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale, fino alla morte.

L’interessamento delle basse vie respiratorie e le complicanze sono più frequenti nelle persone con preesistenti patologie croniche dell’apparato cardio-vascolare e/o respiratorio e nelle persone con compromissione del sistema immunitario, nei neonati e negli anziani.

Il quadro dell’infezione da SARS-CoV-2 è quello della polmonite virale acuta. Tra le complicanze, la Sindrome da Stress Acuto Respiratorio (ARDS), che compare nel 15-30% dei casi, si manifesta dopo 9 giorni (valore mediano), seguita dall’immediato ricovero in terapia intensiva per il supporto ventilatorio.

A oggi non si hanno dati certi riguardo alla durata dell’immunità acquisita nei soggetti sopravvissuti all’infezione.

Al momento non ci sono terapie consigliate per il nuovo coronavirus, e nelle linee guida sull’assistenza ai pazienti sono indicate solo terapie di supporto.

L’OMS precisa che al momento non esistono farmaci specifici contro i coronavirus patogeni per l’uomo. Su alcuni pazienti si stanno utilizzando alcuni farmaci già in uso o in sperimentazione per altre patologie, mentre per altri sono iniziati i test preclinici in vista di un possibile uso. Circa lo sviluppo di un vaccino, anche se le moderne tecnologie possono accelerare i tempi per l’individuazione e la messa a punto, qualsiasi candidato vaccinale deve seguire il percorso della ricerca clinica (studi di fase 1 – tossicità, fase 2 – dosaggio e modalità di somministrazione e fase 3 – efficacia clinica) adottando disegni di studio controllati e randomizzati. Realisticamente, questo percorso richiede diversi mesi.

Fonti:

World Health Organization (WHO). Coronavirus. https://www.who.int/health-topics/coronavirus

European Center for Disease Control (ECDC). Factsheet for health professionals on coronaviruses.

https://www.ecdc.europa.eu/en/factsheet-health-professionals-coronaviruses.

Zhou P, Yang X, et al. A pneumonia outbreak associated with a new coronavirus of probable bat origin. Nature 2020;DOI:10.1038/s41586-020-2012-7.

Tan W, Zhao X, et al. A novel coronavirus genome identified in a cluster of pneumonia cases – Wuhan, China 2019-2020. China CDC Weekly 2020;2:61-2.

Zhu N, Zhang D, et al. A novel coronavirus from patients with pneumonia in China, 2019. N Engl J

Med;DOI:10.1056/NEJMoa2001017.

Lu R, Zhao X, et al. Genomic characterisation and epidemiology of 2019 novel coronavirus: implications for virus origins and receptor binding. Lancet 2020;DOI:10.1016/S0140-6736(20)30251-8.

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Interim guidance on follow-up of close contacts of persons infected with novel influenza a viruses associated with severe human disease and on the use of antiviral medications for chemoprophylaxis. https://www.cdc.gov/flu/avianflu/novel-av-chemoprophylaxis-guidance.htm

World Health Organization (WHO) . Novel Coronavirus (2019-nCoV). Situation Report -12.

https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200201-sitrep-12-ncov.pdf? sfvrsn=273c5d35_2

World Health Organization. WHO to accelerate research and innovation for new coronavirus.

https://www.who.int/news-room/detail/06-02-2020-who-to-accelerate-research-and-innovation-for-newcoronavirus.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *