10 dicembre – Si celebra oggi, 10 dicembre, la Giornata Internazionale dei diritti umani, con cui si ricorda la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, avvenuta il 10 dicembre 1948 da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tale documento seppur non sottoscritto dalla totalità dei paesi del mondo, ha sancito un importante traguardo per riconoscimento e la valorizzazione dei diritti umani.
All’epoca della proclamazione della Dichiarazione, l’allora presidente americano Franklin D. Roosevelt indicò quattro libertà fondamentali da garantire a tutte le persone nel mondo sin dalla nascita: la libertà di espressione e di culto, la libertà dal bisogno e la libertà dalla paura.
Declinate nel mondo contemporaneo, tali libertà possono diventare delle lenti attraverso le quali vedere e affrontare numerose sfide.
La libertà di espressione è messa in serio pericolo: essa infatti risulta costantemente minacciata e spesso negata a milioni di persone. Lo stesso si può dire per la libertà di culto, ancora oggi non sempre garantita.
Per una buona parte dell’umanità, la libertà dal bisogno risulta ancora un miraggio; l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile prevede tra i suoi obiettivi il porre fine alla povertà e dare a tutte le persone l’opportunità di vivere con dignità in un pianeta pacifico e sano.
Con riferimento alla libertà dalla paura, si può affermare che i milioni rifugiati e di sfollati siano la conseguenza tragica dell’incapacità di rispettare questa libertà.
A partire dalla proclamazione e dall’entrata in vigore della Dichiarazione universale dei diritti umani, la Comunità Internazionale ha raggiunto risultati encomiabili. Tuttavia le catastrofi umanitarie a cui assistiamo quasi quotidianamente, ricordano che la strada da percorrere per garantire una più efficace applicazione delle Convenzioni Internazionali in materia di diritti umani è ancora molto lunga.

LG