EBOLA: LA PEGGIORE EPIDEMIA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) è vittima della decima epidemia del virus Ebola, che dall’agosto di quest’anno ha causato oltre 300 casi, di cui più di 200 decessi.

Il focolaio ha la sua maggiore attività nella città di Beni, nella regione del Nord Kivu, una zona i cui problemi di instabilità complicano gli sforzi per raggiungere la popolazione colpita e per contenere il virus.
L’area, oltre ad ospitare più di 1 milione di sfollati, rappresenta un importante nodo commerciale con gli stati limitrofi Uganda e Ruanda, aumentando il rischio che l’epidemia possa espandersi a livello internazionale.

Immediatamente è stato intrapreso un programma di vaccinazione che ha coperto almeno 25 mila persone, ma per contenere il virus sono necessari ancora molti sforzi.

Proprio sulle rive del fiume Ebola, che attraversa la parte settentrionale della RDC, è stato identificato per la prima volta nel 1976, il virus omonimo.
L’Ebola, conosciuta anche come febbre emorragica, è una malattia virale ad alta contagiosità trasmessa per contatto diretto con organi, sangue e altri fluidi biologici, come saliva e urina, di soggetti infetti  e indiretto con ambienti contaminati da tali fluidi.

La peggiore epidemia di Ebola si è conclusa nell’Africa occidentale nel 2014, dopo aver causato più di 11.300 vittime, tra Guinea, Sierra Leone e Liberia.

 

B.F.

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