HANS ROSLING: E PER ULTIMO, NOTE BUONE DAL MONDO

Il quotidiano britannico The Guardian ha ricordato in un suo recente articolo il pensiero di Hans Rosling, il noto ricercatore svedese deceduto lo scorso anno.
Rosling, secondo quanto scrive The Guardian, ha voluto lasciarci con uno spirito di positivismo.
Note di realismo amaro, sfumate dalla passione, dalla speranza, e dall’ambizione di chi,
nel mondo, ci vuole credere, e ci vuole vedere del bello.

Rosling affermava che ormai esiste solo la visione drammatica del mondo: guerre, violenze, disastri naturali, fame e speculazioni.
E’ la realtà, frustrante e drammatica, ma il mondo non si esaurisce qui, esiste un grande spettro di realtà, che troppo spesso non viene valutata dalla visione comune.
Pensate addirittura che, forse, il mondo possa migliorare.

Pensate che, negli ultimi due secoli, l’aspettativa di vita è più che raddoppiata. Sebbene l’umanità stia affrontando sfide difficili, abbiamo compiuto enormi progressi.

E’ assolutamente vero che esiste il dramma, certo.
Il numero delle vittime a causa di conflitti è in calo dalla II Guerra Mondiale, ma l’attuale guerra in Siria ha invertito questa tendenza. Il terrorismo è in aumento, la pesca intensiva e il deterioramento dei mari sono preoccupanti, sono sempre più le specie in via di estinzione e il consumismo ci vende l’anima. Ma mentre è davvero facile essere consapevoli di queste drammaticità,
è più difficile riconoscere il bello nel nostro mondo e nella nostra umanità.
Il miracoloso e silenzioso progresso, è troppo lento e troppo frammentato per qualificarsi come notizia. Pensate che, negli ultimi 20 anni, la percentuale di persone che vive in estrema povertà si è quasi dimezzata;
ma è vero anche che la soglia di povertà è stabilita al di sotto di 1,90$ al giorno.
Rosling sorrideva mentre ipotizzava che, mentre lui decantava la positività del mondo, chi lo ascoltava, lo ritenesse ridicolo. E Rosling ne era concorde. E’ giusto essere preoccupati, finché gli aerei precipitano, i bambini muoiono, gli animali si estinguono, le donne vengono violentate, i ragazzi non ricevono un’istruzione, non possiamo tirare un respiro di sollievo.
Ma non possiamo nemmeno distogliere la piena consapevolezza dal progresso.
Pensate al mondo, diceva Rosling, come a un bambino nato prematuro, in una incubatrice.
Dopo una settimana, sta migliorando, ma è necessario che rimanga nell’incubatrice perché la sua salute è ancora critica. Possiamo affermare che il bambino sta migliorando? Sì. Pur rimanendo preoccupati, possiamo provare speranza? Sì.
Ecco, pensate al mondo così.

Guardate all’educazione femmile. Quando le donne ricevono un’istruzione, le madri del futuro avranno meno figli, e il tasso di sopravvivenza di entrambi aumenta, più energia verrà investita per l’educazione del bambino, e si instaurerà un circolo virtuoso di cambiamento.

Ecco, per un attimo, facciamoci trasportare da questo vortice.
Ogni tanto, riproviamo riconoscenza, speranza.
Guardiamo con orgoglio all’impegno, alla passione che ancora ogni giorno si devolve,
contro ostacoli impossibili.

B.F.

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