MALNUTRIZIONE: LA GESTIONE INTEGRATA DELLA MALNUTRIZIONE ACUTA IN TANZANIA

Regione di Simiyu, Tanzania – La Tanzania è uno dei 10 paesi al mondo più colpiti dalla malnutrizione, con il 34% dei bambini sotto i 5 anni affetti da stunting (ridotta crescita in altezza per l’età). La prevalenza della malnutrizione nel paese supera la soglia del 40% in nove regioni su 30, in tre è anche maggiore del 50%.

Attualmente, i bambini con malnutrizione acuta severa (SAM) sono trattati in strutture sanitarie (HF). Tuttavia, le HF con unità per il trattamento della malnutrizione si trovano spesso nelle città creando problemi di accesso, per le lunghe distanze e i relativi costi indiretti. Ciò porta a un basso utilizzo dei servizi e una scarsa aderenza al trattamento.

Nel 2015, il Children’s Investment Fund Foundation (CIFF) e Medici con l’Africa (Cuamm) hanno attivato il progetto “THE NEXT GENERATION PROGRAMME – INTEGRATED PROMOTION OF NUTRITION, GROWTH & DEVELOPMENT”, un programma di sviluppo e implementazione delle strutture e del personale sanitario nelle regioni di Simiyu e Ruvuma in Tanzania. Nonché di prevenzione e cura dei bambini di età inferiore a 5 anni affetti da malnutrizione acuta severa (SAM).

Il programma si basa su un approccio integrato di gestione della malnutrizione, usando il modello standard Community-based Management of Acute Malnutrition Model (CMAM) e seguendo le linee guida governative. Nello CMAM i Community Health Workers (CHWs), le outpatient e inpatient clinic, sono strettamente connessi tra loro. Il modello comprende infatti la mobilitazione della comunità, l’alimentazione supplementare e le cure terapeutiche ambulatoriali per i bambini con SAM senza complicanze mediche e le cure ospedaliere per i bambini con SAM con complicanze mediche. L’obiettivo e la priorità dei servizi basati sulla comunità è di raggiungere il maggior numero possibile di bambini colpiti e nelle fasi più precoci della malattia.

Nella regione di Simiyu, a nord della Tanzania, nel mese di febbraio abbiamo visitato e supervisionato 28 dispensari, ospedali e strutture sanitarie.

È stato implementato il progetto, sono stati fatti screening antropometrici, training al personale sanitario ed è stato portato cibo terapeutico alle HF.

C’è ancora molto da lavorare. C’è ancora bisogno di educare i sanitari e di costruire un terreno fertile per migliorare.

Vedere bambini severamente malnutriti ti cambia, ti tocca, ti fa soffrire. La mente inizia a far mille pensieri e tutti convergono su di un’unica parola “inaccettabile”.

Alcuni giorni pensi che il tuo aiuto può servire a poco, perché quando manca l’acqua, l’igiene, le infrastrutture e quando l’ospedale più vicino è a decine di Km di distanza, ti rendi conto che tutto quello che fai è irrisorio. Poi però assisti alla vittoria di un bambino sulla malnutrizione e capisci che salvare anche solo una vita è abbastanza e vedi un piccolo raggio di luce in ciò che è inaccettabile.

In un perpetuo porsi domande, chiedersi il perché e cercare di capire le vie migliori per cambiare le cose, spesso non trovo alcuna risposta, ma continuo a ripetermi: “se puoi sognarlo, puoi cambiarlo”.

Dream it, Change it.

Benedetta Armocida

2 Replies to “MALNUTRIZIONE: LA GESTIONE INTEGRATA DELLA MALNUTRIZIONE ACUTA IN TANZANIA”

  1. Non per dire, ma ci sono bambini che hanno carenza di b12 anche se sono onnivori. Ovviamente una malnutrizione porta a scompensi sia alla donna che al feto ma questo non significa che se ti fumi due pacchetti al giorno, ti mangi insaccati a pranzo e cena o mangiare un casino di formaggio giova al bambino

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