MATERNITÀ E LAVORO RETRIBUITO: UN EQUILIBRIO PRECARIO

La ricorrenza della Festa della Mamma rappresenta un’importante occasione per riflettere sul tema della maternità e sulla conciliazione tra attività lavorativa e lavoro di cura.

L’essere lavoratrice e madre costituisce infatti un equilibrismo molto difficile da realizzare soprattutto in Paesi come l’Italia nei quali continua ad essere preponderante un sistema di welfare di tipo prettamente familiare che, delegando spesso in modo sproporzionato alla figura femminile un insieme di attività domestiche e compiti di cura, vede spesso molte donne escluse dal mercato del lavoro o costrette ad abbandonarlo per l’impossibilità di coniugare vita lavorativa e familiare con la propria realizzazione lavorativa.

Situazione complessa e non sempre all’ordine del giorno nell’agenda politica nazionale, questa delle donne italiane lavoratrici, le quali diventano per la prima volta madri in età sempre più avanzata (detengono infatti il primato delle più anziane d’Europa alla nascita del primo e spesso unico figlio) e che, con lo scoppio e la successiva espansione del virus da SarS-CoV-2 si è notevolmente aggravata, come emerge dal preoccupante quadro delineato nel 6° Rapporto stilato da Save The Children  intitolato “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2021”:  sono 249 mila le donne che nel corso del 2020 hanno perso il lavoro, 96 mila delle quali sono mamme con figli di minore età.

Nel solo periodo compreso tra i mesi di aprile e settembre 2020 il calo di lavoratrici in Italia è stato doppio rispetto alla media europea (4,1% delle donne tra i 15 e i 64 anni, a fronte del 2,1% della media europea). Altro dato particolarmente allarmante è quello relativo al divario di genere in Italia: sempre più elevato, pari a 1,7 p.p. tra uomini e donne.

Chiamate a destreggiarsi tra la cura dei figli in età prescolare e scolare durante la sperimentazione della didattica a distanza a seguito della chiusura delle scuole e le attività lavorative, le lavoratrici mamme italiane hanno vissuto un vero e proprio stravolgimento della propria attività occupazionale, che solo in pochi casi ha potuto continuare da remoto nella forma dello smart working, seppur non priva di criticità.

Il periodo di lockdown ha provocato un vero e proprio shock organizzativo familiare, travolgendo circa 2,9 milioni di nuclei con figli minori di 15 anni, nei quali sia il padre che la madre (2 milioni 460 mila) o l’unico genitore presente (440 mila) erano occupati. La difficoltà di coniugare lavoro e attività di cura, all’origine del cosiddetto “stress da conciliazione” è stata massima per quegli 853 mila nuclei familiari con figli 0-14enni (nello specifico 583 mila coppie e 270 mila mono-genitori, questi ultimi in gran parte donne), nei quali ai genitori non è stata data la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa, né di fruire di servizi (formali o informali) per la cura dei figli.

Da quanto finora presentato appare chiaro come siano necessari (ora più che mai) interventi adeguati finalizzati alla definizione di un sistema di protezione e garanzie ma che parimenti offra stimoli e incentivi per superare definitivamente la condizione delle donne-lavoratrici-madri.

Tre i capisaldi di questo sistema su cui dovrebbero basarsi le politiche a sostegno della genitorialità: il congedo di paternità obbligatorio per tutti i lavoratori, avente una durata di almeno 3 mesi, l’introduzione di un assegno unico universale, l’implementazione di un servizio educativo pubblico e di qualità (quello dei cosiddetti asili nido) destinato a bambini tra 0 e sei anni, che, se opportunamente gestito (soprattutto sotto un profilo amministrativo e finanziario) può essere in grado di garantire il benessere di bambini e bambine, dei rispettivi genitori e in generale di tutta la comunità.

Rielaborato dall’articolo pubblicato nella pagina web di Save The Children intitolato “Festa della mamma: nell’anno del Covid, in Italia 96 mila mamme hanno perso il lavoro e tra queste 4 su 5 hanno figli con meno di 5 anni. Un Paese in cui nascono sempre meno bambini e dove è urgente una politica efficace a sostegno della genitorialità” .

(https://www.savethechildren.it/press/festa-della-mamma-nell%E2%80%99anno-del-covid-italia-96-mila-mamme-hanno-perso-il-lavoro-e-tra-queste)

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