UNFPA: POVERTA’ E DIRITTI DI GENERE

23/10/2017 – E’ stato presentato a Roma, il 17 ottobre, il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2017 di UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) sulla salute sessuale e i diritti riproduttivi. Il rapporto mette in luce le connessioni fra le disuguaglianze nell’accesso alla salute riproduttiva e la condizione di povertà.

Il divario economico tra ricchi e poveri non si sta riducendo in modo uniforme in tutti i paesi, e chi resta indietro rimane sprovvisto persino dei servizi essenziali. Tra il 2008 e il 2013, infatti, il divario di reddito è aumentato in 34 paesi.

Spesso la disuguaglianza è percepita come solamente economica, ma in realtà ha una dimensione  anche sociale, politica e istituzionale, e questo tipo di disuguaglianza crea un circolo vizioso in cui i poveri sono sempre piú poveri e i ricchi sempre più ricchi.

Se guardiamo ai paesi in via di sviluppo, due aspetti importanti sono la disuguaglianza di genere e le disparità nell’accesso alla salute e ai diritti sessuali e riproduttivi. Purtroppo anche qui i dati non sono rassicuranti: nel 2016, secondo il rapporto, 68 paesi presentavano maggiori divari di genere rispetto al 2015.

Nei paesi in via di sviluppo, infatti, sono soprattutto le ragazze a non avere accesso all’istruzione secondaria: una donna che non ha possibilità di studiare difficilmente troverà un lavoro, e di conseguenza non avrà accesso ai servizi per la salute.

Inoltre, nei paesi in via di sviluppo, le gravidanze indesiderate sono il 43%. In 13 nazioni su 20 dell’Africa centrale e occidentale, una donna che appartiene al 20 per cento delle famiglie più ricche ha il doppio delle probabilità di veder soddisfatte le proprie esigenze di contraccezione rispetto a una donna che appartiene al 20 per cento più povero.

Queste disuguaglianze si riflettono anche anche nell’assistenza durante la gravidanza e il parto: in 14 su 20 Stati dell’Africa centrale e occidentale, le donne che appartengono al 20 per cento più ricco hanno il doppio delle probabilità di essere assistite da personale qualificato rispetto alle donne che appartengono al 20 per cento più povero.

Con l’accesso alla salute sessuale e e alla prevenzione si potrebbero ridurre aborti e gravidanze indesiderate o precoci, che purtroppo hanno ripercussioni economiche sulla famiglia e sull’intera comunità.

È quindi essenziale dare alle donne il potere di decidere se e quando avere figli. Per affrontare questo problema c’è bisogno di un approccio olistico alla questione di genere, dando alle ragazze accesso al credito, all’istruzione e alla salute.

In sintesi, diritti delle donne e parità di genere sono un fondamentale mezzo per ottenere una società stabile ed equa, un’economia inclusiva e sostenibile e per garantire i diritti umani.

M.A.

Immagine originale tratta da: Rapporto UNFPA 2017

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